Una visione positiva della Capra

Le corna: all’improvviso cambia tutto.

Riprendo, dopo alcuni mesi di ritardo e per motivate ragioni personali, una rubrica molto interessante relativamente alla storia della capra. In particolare al cambiamento di concezione nei confronti di questo animale, ovvero da una visione positiva a una purtroppo negativa.

Nel precedente articolo avevo affrontato l’idea di questo animale e l’importanza mantenuta da esso fino al Medioevo; e da lì però improvvisamente tutto cambiò.

Riparto quindi da questo aspetto di analisi, ritornando quindi indietro in un passato lontano compreso in questi anni dal 476 d.C al 1492 (periodo storico, definito appunto medioevale).

Le corna, rappresentate senza problemi durante il Medioevo e la prima età moderna anche nelle scene sacre, sono purtroppo simili a quelle delle divinità cornute demonizzate (ispirate sia al toro, sia all’ariete, sia al becco).

La stessa valutazione vale per il bianco (indice di fragilità, debolezza e purezza) e il nero (robustezza, forza, fecondità e malvagità) che presenta evidenti somiglianze con il significato delle corna.

Il bianco e il nero sono presenti in molte culture, spesso però con significati invertiti, tanto che questi due colori si mostrano in molte culture ma con un significato alternato ovverosia quello della morte.

ovvero tra animali bianchi da offrire in sacrificio agli dei celesti (olimpici) e animali neri, da sacrificare agli dei degli inferi.

Il Cristianesimo ha poi associato agli inferi un elemento negativo, demoniaco, cioè unito sempre alla presenza di demoni cornuti. 

Il corno indica sempre un’immagine di grande importanza, ovvero c’è un chiaro rimando al toro, all’ariete e alla capra. 

Un simbolismo in effetti antico che si ricollega al paleolitico, quando si esprimeva tramite figure dotate di palchi del cervo (il cui rinnovo annuale rimanda ad altri significati, a differenza del corno dei bovidi).

Qui semplicemente affermiamo che le corna (a partire dagli animali paleolitici fino agli dei e ai sovrani) sono segno evidente di forza, di fertilità e di protezione dagli influssi negativi che trovano riscontro in tal senso presso vari popoli e in varie epoche. 

Ad esempio l’uso di corna, come segno di abbellimento, per gli elmi da guerra è presente sia negli Etruschi, nei Greci e presso i Romani. Ad esempio i Vichinghi utilizzarono ampiamente gli elmi cornuti, ovverosia tramite le popolazioni “barbariche”. 

In Italia l’elmo cornuto venne considerato tipico del popolo gallico

Fin dai tempi antichi in effetti, ovvero dalla Grecia classica, si era assistito a un ridimensionamento del ruolo del dio cornuto a divinità specifiche, specializzate

(Pan e il suo seguito dei satiri) nel contesto dei boschi.

Nell’ambiente cristiano invece, ovvero alla fine del Medioevo, si ebbe l’associazione tra le corna e il diavolo e quindi nel contesto mediterraneo a rappresentare tramite le corna un segno di disonore.

Un marito tradito dalla moglie si definisce cornuto,

nel nord Europa un marito tradito viene identificato con il cuculo.

Si tratta di un cambiamento socio-culturale di significati graduale e lungo nel tempo.

Non deve perciò stupire che, all’interno della celebre Natività di Giotto presente nella Cappella degli Scrovegni a Padova (1305 circa)

in questo quadro sia presente una capra di colore bruno con corna e barba posta vicina alla Sacre Famiglia insieme a pecore raffigurate pure loro con le corna. 

Anche nella Natività di Giotto, presente nella chiesa inferiore di Assisi (del 1310 circa), il pittore ritrae un gregge misto di pecore e di capre.

Alcune pecore, nello specifico, vengono disegnate con le corna e di colore nero (riferendosi così, chiaramente, all’attuale pecora massese).

La capra viene rappresentata in modo realistico e preciso

Ancora più evidente del graduale, ma lento, processo di svalutazione e stigmatizzazione del significato delle corna è l’immagine scultorea di Mosè di Michelangelo.

Ancora in pieno Rinascimento non risultava affatto sconveniente rappresentare chiaramente colui al quale Dio consegnò le Tavole della Legge con le corna

e collocare questa immagine nella Basilica di S.Pietro.

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