UN PIATTO UNIVERSALE


“Se c’è un piatto universale, quello non è l’hamburger bensì la pizza, perché si limita a una base comune – l’impasto – sul quale ciascuno può disporre, organizzare ed esprimere la sua differenza.”
(Jacques Attali)
“La pizza non è un primo.
non è un secondo.
non è un alimento.
è l’essenza della felicità.”
cit.
di zia Nicoletta alias Nicoletta Carollo
La pizza veste lo spazio di colori e profumi.
E quando arriva in tavola si innamora il mondo.
(Fabrizio Caramagna)
Per assurdo la pizza potrebbe essere considerata un “recupero creativo” dell’impasto, in esubero, per il pane;
potrebbe essere considerata un modo per non sprecare gli “avanzi” di un impasto così prezioso.
La leggenda racconta che nel 1889 la famiglia Reale fosse in visita a Napoli e la regina desiderasse mangiare qualcosa di particolare, tipico del luogo, così il pizzaiolo Raffaele Esposito preparò una pizza che condì con passata di pomodoro, mozzarella di bufala e, dopo cottura, qualche foglia di basilico. Quella pizza riscosse molto successo sia per il gusto che per il fatto che i colori degli ingredienti usati si rifacevano a quelli della bandiera italiana. Il successo fu tale che, si dice, la regina chiese il bis. Da quel giorno la pizza con quel tipo di farcitura venne chiamata Margherita.
Della pizza si sa che ha origini antichissime; la sua storia può essere già datata al 3.000 a.c., quando, secondo alcuni ritrovamenti in Sardegna, si era capito che l’uso del lievito era già conosciuto. Di sicuro si è capito, da studi fatti, che una preparazione simile alla pizza era conosciuta già molti millenni prima.
Ai giorni nostri questo mirabile prodotto gastronomico è così diffuso ed apprezzato che si ha la tendenza ad imitarlo con quel che resta in cucina: in primis il pane raffermo. Ne risulta una preparazione per certi versi simile, sempre molto buona e appagante.


(PSEUDO)PIZZA SU IMPASTO DI PANE RAFFERMO
Ingredienti per circa mezza piastra del forno
250 g di pane raffermo non troppo secco (in questo caso si aggiungerà un po’ di liquido in più)
250 ml di acqua tiepida o a scelta acqua e latte o solo latte
4 cucchiai d’olio E.V.O.
sale e pepe q.b.
origano e pecorino grattugiato facoltativi

Per la farcitura (può essere varia e diversa a seconda dei gusti)
salsa di pomodoro q.b.
Mozzarella di bufala o mozzarella fior di
latte a piacere
origano se piace
Procedimento
Tagliare il pane a cubetti, bagnarlo con il liquido scelto, due cucchiai d’olio, salare, pepare e, se piace, aggiungere origano e pecorino.
Impastare il tutto con le mani; foderare la placca del forno con un foglio di carta-forno unto con un cucchiaio d’olio.
Versare l’impasto sulla placca e, sempre con le mani stenderlo e compattarlo, ungerlo con l’ultimo dei cucchiai d’olio.
Cuocere per 10 minuti in forno ventilato preriscaldato a 190°.
Togliere dal forno, spalmarvi la salsa di pomodoro e cuocere altri 10 minuti.
Ultimo passaggio, spargere sulla pizza la mozzarella e l’origano e infornare ancora per altri 10-15 minuti.
Il passaggio in forno in tre riprese serve per avere un ottimo risultato di preparazione, perché la base di questa pseudo-pizza sia ben compatta e non si sgrani.
E’ consigliabile far colorire la pseudo-pizza sotto il grill per altri 5-10 minuti o fino a doratura.
Buon appetito da ItalyVox
(mozzarella fior di latte)
Normalmente con la pizza si beve birra, ma non si può escludere di abbinare un Rosalice I.G.T. campano o uno Schiava D.O.C. altoatesino