Tanti uomini

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“Vi racconto il giorno in cui ho imparato che differenza c’è tra fare sesso e fare l’amore”

“Piacere” mio! Tanti uomini – a letto – concentrati su se stessi. Poi, finalmente, uno diverso… Una testimonianza raccolta da Italyvox che fa riflettere

Mi è sempre piaciuto fare l’amore. E ho cominciato piuttosto presto. A 16 anni. Il mio primo ragazzo si chiamava Enrico.

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La prima volta

È successo in montagna, durante una settimana bianca. Abitava a Torino, come me, e studiava giurisprudenza. Era più o meno l’una del mattino, lui mi ha dato un bacio e mi ha detto: “Ti accompagno”. Ci siamo fermati nel parcheggio dietro a casa sua, me lo ricordo benissimo. Non avevo affatto paura, anzi. Avevo così voglia di farlo che l’ho aiutato a togliermi i jeans e la biancheria.

Mi ha scopato velocissimamente. Scopato, non saprei che altro termine usare. Ma questo non toglie che alla fine ero molto contenta. Ero fiera di me. Mi dicevo: ecco fatto, adesso sei una donna.

L’abbiamo fatto tante volte, a casa sua. Lui mi metteva una mano sulla bocca per evitare che gridassi troppo forte. Aveva sempre paura che ci beccasse sua madre, che abitava nell’appartamento a fianco. Riusciva a farlo anche tre o quattro volte di fila, ma quando era dentro di me io non sentivo un gran che.

In realtà a quei tempi non sapevo nulla del mio piacere, di che cosa poteva scatenarlo, di che cosa serve per prolungare l’orgasmo. Fare sesso era come fare degli esercizi di ginnastica in coppia. Solo che io mi sentivo comunque sola.

Le altre volte, gli altri uomini

Il mio secondo ragazzo si chiamava Davide, ed era anche lui uno studente di giurisprudenza.

È stato con lui che ho praticato la fellatio per la prima volta. Cioè, mi ci ha costretto. Io l’ho fatto in qualche modo. Credo piuttosto rozzamente, perché a quei tempi non sapevo ancora che l’organo maschile è uno strumento delicato, da maneggiare con la massima cura. Con Davide non è durata molto.

E con Alessandro la storia è stata ancora molto più sbrigativa. Lui era felice solo quando mi poteva prendere da dietro. A me però non piaceva per niente. Era come se non volesse guardarmi in faccia. E non appena aveva finito, correva in bagno e io sentivo subito l’acqua del rubinetto che scorreva. Non era una bella sensazione.

Con loro l’amore – il sesso – era sempre all’insegna di quella tragicità che molti uomini mettono nell’atto sessuale, quasi a voler nascondere la loro timidezza e le loro inibizioni.

Sesso con amore

Filippo invece era diverso. Parlavamo mentre facevamo l’amore. Ridevamo.

Avevo 24 anni ed ero appena stata assunta in una radio di Torino. Lui ne aveva 30. Era giovane e bello. Si interessava solo di politica ma avevo deciso che era lui l’uomo che volevo sposare. Forse perché mi regalava grandi mazzi di rose.

All’inizio anche lui ha voluto provare di tutto. Al mattino mi immobilizzava contro il lavello. In bagno. O mi inseguiva in guardaroba, mentre mi vestivo. “No, no, sono di corsa”. “Dai, solo una sveltiva prima di uscire”.

Sono passati gli anni. Abbiamo avuto due figli, Laura e Tommaso. Abbiamo continuato a farlo molto spesso, ma era diventato un gesto meccanico, abitudinario. Lui faceva quello che poteva, ma tra noi le cose non funzionavano più. E spesso. Dopo che si era addormentato, mi sentivo talmente sola e abbandonata che finivo per masturbarmi al buio, per tranquillizzarmi.

Un giorno sono partita per un viaggio e ho avuto un’avventura con un annunciatore della radio, un ragazzo giovanissimo. Durante l’orgasmo, lui si è messo a gridare e io ho avuto l’impressione di rinascere. In quel momento mi sono resa conto fino a che punto il mio matrimonio si fosse anestetizzato.

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Il forte desiderio di fare l’amore e l’attesa

Ho incontrato Emanuele tre mesi dopo, in un bar di Milano. È successo otto anni fa. Io avevo 43 anni. Lui 31.

A quei tempi continuavo a ripetermi che sarebbe stata una buona idea trasferirmi a Milano perché avevo già la sensazione che fosse necessario introdurre un fattore di novità nella mia vita. C’ero andata per sostenere un colloquio di lavoro per una radio importante e avevo a disposizione l’intero pomeriggio.

Abbiamo cominciato a parlare senza neppure accorgercene. Poi lui mi ha accompagnato fino alla stazione. In tutto abbiamo chiacchierato per 3 ore. Era stato art director per una grande agenzia di pubblicità ed era appena stato lasciato dalla moglie.

Era la prima volta che incontravo un uomo capace di parlare di se stesso, dei suoi rapporti con gli altri uomini, dell’amore e delle donne. E mi sono innamorata all’istante. Quello stesso giorno. In quel caffè.

Arrivavamo a vederci tre o quattro volte a settimana. Ogni incontro era straordinario, a parte il fatto che non eravamo mai nudi l’uno contro l’altra. Lui mi sfiorava il fianco e io rabbrividivo. Lui mi baciava sul collo e io mi sentivo sciogliere.

All’inizio, per circa i primi sei mesi, non abbiamo sesso. Lui non se la sentiva. Sosteneva di non essere ancora pronto. Mi diceva:”È bella l’attesa. È bello il desiderio. Vedrai”. E quando mi dimostravo troppo insistente lui rispondeva: “Nella vita non c’è solo il sesso. Prima o poi accadrà. Ogni cosa a suo tempo”.

Inutile dire che mi sono dovuta impegnare non poco. Ho dovuto andare a cercarlo, imparare ad amarlo. Ma oggi posso dire che forse il segreto stava proprio nell’attesa. Il piacere, come la felicità, non è mai un regalo.

Più di una volta ho pensato che non ci saremmo mai arrivati, e invece a poco a poco abbiamo iniziato a fare l’amore insieme.

Fare bene l’amore con un uomo

Per me è stata un’autentica rivelazione. Lui dava un senso a ciascun gesto, a ciascuna carezza, esattamente come faceva con ogni parola, ogni sguardo. Volevo che avesse voglia di me e facevo di tutto perché fosse così.

e non riusciva ad essere pronto lo aiutavo a recuperare il suo vigore. Non avrei mai pensato che potesse essere così appagante avere a che fare con il sesso di un uomo.

Lui mi ha spiegato come baciarlo, come accarezzarlo, e a quel punto non solo non mi sembrava più disgustoso, ma mi piaceva anche molto. Lo sentivo ingrossarsi, invadermi, travolgermi mentre lui si abbandonava completamente.

È stata una scoperta sensazionale. Con lui farlo era ogni volta un’esperienza talmente intensa, talmente ricca di emozioni, che avevo l’impressione di non avere mai fatto davvero l’amore prima di incontrarlo. Ogni volta era come se fosse la prima volta.

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Oggi

Due anni dopo ho lasciato Filippo, mio marito, alla sua carriera politica e mi sono trasferita a Milano con i miei due figli. Oggi, a sei anni di distanza, sposata con Emanuele, credo di aver finalmente capito che cosa significa davvero l’espressione “fare l’amore”.

Con lui ho imparato a trovare il piacere in fondo a me stessa, a condividere il mio piacere e volerlo donare al mio uomo. Con il minimo dei sotterfugi e il massimo della sincerità. “Nell’evidenza dello stare insieme”, come sostiene lui.

Ho detto basta alle acrobazie, alla stressante ricerca di posizioni sempre più originali quanto poco soddisfacenti.

basta ai tristi film porno del sabato sera che ogni tanto io e Filippo guardavamo su Youporn nel tentativo di ravvivare il nostro desidero.

Ho capito anche che all’interno di una coppia non è il desiderio a sparire con il passare del tempo ma semplicemente l’amore.

Io e Emanuele siamo convinti che il sesso sia una cosa troppo bella, troppo preziosa, per poterla banalizzare, per ripeterla fino a sera fino ad esserne disgustati. Fare sesso come se ci si lavasse i denti uccide l’amore.

Noi vogliamo davvero stare insieme, donandoci completamente l’uno all’altra.

Quando entra dentro di me, non mi sento invadere solo dal suo sesso, ma da lui tutto intero. Ci sono sere che arrivo all’orgasmo anche rimanendo tutti e due fermi immobili. Ed è una sensazione talmente forte: ogni secondo che passa il piacere cresce di intensità, fino all’esplosione finale. Il giorno dopo mi sento completamente appagata. È un appagamento che viene dal profondo. Perché sono davvero felice.

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“I’ll tell you the day I learned what the difference is between having sex and making love”

“My pleasure! Many men – in bed – focus on themselves. Then, finally, a different one … A testimony collected by ItalyVox that makes you think

I’ve always enjoyed making love. .and I started pretty early. At 16. My first boyfriend was called Enrico.

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First time

It happened in the mountains, during a ski week. He lived in Turin, like me, and studied law. .it was about one in the morning, he gave me a kiss and said: “I’ll take you”. We stopped in the parking lot behind his house, I remember it very well. I was not afraid at all, quite the contrary. I wanted to do it so much that I helped him take off my jeans and underwear.

he fucked me super fast. Fucked, I don’t know what other term to use. But this does not mean that in the end I was very happy. I was proud of myself. I said to myself: that’s it, now you’re a woman.

We have done it many times, at her house. .he put his hand over my mouth to keep me from screaming too loud. He was always afraid that his mother, who lived in the apartment next to her, would catch us. She could do it three or four times in a row, but when she was inside me I didn’t feel much.

actually at that time I didn’t know anything about my pleasure, what could trigger it, what it takes to prolong orgasm. Having sex was like doing gymnastics exercises as a couple. Except I still felt lonely.

The other times, the other men

my second boyfriend was called Davide, and he was also a law student.

It was with him that I practiced fellatio for the first time. I mean, he forced me to. I did it somehow. .I think rather crudely, because at that time I did not yet know that the male organ is a delicate instrument, to be handled with the utmost care. With Davide it didn’t last long.

And with Alessandro the story was even more hasty. .he was only happy when he could take me from behind. But I didn’t like it at all. It was as if he didn’t want to look me in the face. And as soon as he was done, he ran to the bathroom and I could immediately hear the tap water running. It wasn’t a good feeling.

with them love – sex – was always marked by that tragedy that many men put into the sexual act, as if to hide their shyness and their inhibitions.

Sex with love

Filippo, on the other hand, was different. We talked while we made love. We laughed.

I was 24 and had just been hired on a radio station in Turin. He was 30.

He was young and handsome.

was only interested in politics but I had decided that he was the man I wanted to marry. Maybe because he gave me big bouquets of roses.

At first he too wanted to try everything. .in the morning he pinned me against the sink. In the bathroom. Or she would chase me into the wardrobe while I dressed. “No, no, I’m in a hurry.” “Come on, just a quick one before you go out.”

Years have passed. We had two children, Laura and Tommaso. .we continued to do it very often, but it had become a mechanical, habitual gesture. He did what he could, but things didn’t work out between us anymore. And often. After he fell asleep, I felt so lonely and abandoned that I ended up masturbating in the dark, to calm myself down.
One day I went on a trip and had an affair with a radio announcer, a very young boy. During the orgasm, he started screaming and I felt like I was reborn. .in that moment I realized to what extent my marriage had become anesthetized.

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The strong desire to make love and waiting

I met Emanuele three months later, in a bar in Milan. It happened eight years ago. I was 43 years old. He 31.

in those days I kept telling myself that it would be a good idea to move to Milan because I already had the feeling that it was necessary to introduce a new factor in my life. .I had gone there to interview for a major radio station and had the whole afternoon available.

We started talking without even realizing it. Then he accompanied me to the station. In all we chatted for 3 hours. .he had been the art director for a large advertising agency and had just been left by his wife.

It was the first time I met a man capable of talking about himself, about his relationships with other men, about love and about women. And I fell in love instantly. That same day. .in that cafe.

We came to see each other three or four times a week. Each encounter was extraordinary, aside from the fact that we were never naked against each other. He touched my side and I shivered. He kissed me on the neck and I felt myself melt.

at first, for about the first six months, we have no sex.

He didn’t feel like it.

claimed he wasn’t ready yet.

He said to me: “The waiting is beautiful.

Desire is beautiful. You’ll see.” And when I was too insistent he replied: “In life there is not only sex. Sooner or later it will happen. .Everything in its time”.

Needless to say, I had to put in a lot of effort. I had to go find him, learn to love him. But today I can say that perhaps the secret lay in waiting. Pleasure, like happiness, is never a gift.

more than once I thought that we would never get there, and instead we gradually started making love together.

Making love well with a man

For me it was a real revelation. .he gave meaning to each gesture, each caress, exactly as he did with each word, each look. I wanted him to want me and I did everything to make him like that.

and he couldn’t be ready I helped him regain his vigor. .I never thought it could be so fulfilling to have to deal with a man’s sex.

He told me how to kiss him, how to caress him, and at that point he not only didn’t feel disgusting anymore, but I also liked him a lot. .I felt him swell, invade me, overwhelm me as he abandoned himself completely.

It was a sensational discovery. With him doing it was every time such an intense experience, so full of emotions, that I had the impression that I had never really made love before meeting him. .each time it was like it was the first time.

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Today

Two years later I left Filippo, my husband, from his political career and moved to Milan with my two children. .today, six years later, married to Emanuele, I think I have finally understood what the expression “making love” really means.

With him I learned to find pleasure deep inside myself, to share my pleasure and want to give it to my man. .with the minimum of subterfuges and the maximum of sincerity. “In the evidence of being together”, as he claims.

I said enough to acrobatics, to the stressful search for positions that are more and more original and unsatisfactory.

I said enough to the sad Saturday night porn movies that Filippo and I would occasionally watch on Youporn in an attempt to revive our desire.

I also understood that within a couple it is not desire that disappears with the passage of time but simply love.

Emanuele and I are convinced that sex is too beautiful, too precious a thing to be trivialized, to repeat it until the evening until we are disgusted by it. Having sex like brushing your teeth kills love.

We really want to be together, giving ourselves completely to each other.
When he enters me, I feel invaded not only by his sex, but by him whole. There are evenings that I reach orgasm even while both remain still. And it is such a strong sensation: every second that passes the pleasure grows in intensity, until the final explosion. .the next day I feel completely satisfied. It is a fulfillment that comes from deep within. Because I’m really happy.