Succo d’uva

La storia del nettare degli Dei
Nato forse per caso in Europa medio-orientale da un succo d’uva conservato in otri di pelle che iniziò a fermentare
il vino veniva già prodotto dalla popolazioni che abitavano lungo i grandi fiumi, Tigri, Eufrate e Nilo.
Questo vino però veniva “conciato” con spezie, miele e altro.
Il vino vero e proprio lo ritroviamo sin dall’antica Grecia, nella quale il vino era la bevanda religiosa per eccellenza, oltre che compagno di festeggiamenti e trionfi bellici.
Da qui, la vite si è diffusa in Sira, in Egitto, sulle coste spagnoli e francesi, arrivano verso il 500 a.C. anche In Sicilia
dove è possibile ancora oggi trovare viti coltivate ad alberello di origine ellenica.
La decadenza della civiltà greca consegnò il testimone della vitivinicoltura a quella romana, anche se prima, in Italia, gli Etruschi coltivavano la vite e producevano vino.
L’espansione delle colonie dell’Impero Romano portò la vite in molti territori europei, quali Spagna, Francia e Germania. Pare che i romani amassero vini invecchiati a lungo.
Testimonianze di poeti e scrittori parlano di vini quali Falernum, Cecubum e Passum, descrivendoli nei colori, nei profumi e nei sapori. Alla caduta dell’Impero Romano furono i monaci Benedettini e Cistercensi a continuare a coltivare la vite e a studiare processi fermentativi per ottenere prodotti migliori.
Nel Rinascimento, nobili illuminati e raffinati portarono ad una maggiore estensione della viticoltura
che nel 1500 arrivò a coprire, in tutta Europa, un’area quattro volte superiore a quella attuale.
Ai tempi il consumo di vino era decisamente superiore rispetto ai giorni nostri: fino a 200 l/anno procapite!
Nel 1600 venne introdotta la bottiglia di vetro e, nel secolo successivo il tappo di sughero. Sempre nel XVII secolo furono gettate le basi della produzione degli attuali spumanti ottenuti con rifermentazione in bottiglia
Nel 1710 Cosimo III Dè Medici ha tracciato il solco delle attuali Denominazioni di Origine
delimitando con un decreto le zone di produzione del Chianti, del Pomino e del Carmignano.
Nella seconda metà dello stesso secolo nasce il Marsala, versione italiana dei già noti vini liquorosi della penisola iberica, Porto e Sherry.
Da secoli e millenni viene prodotto quindi il vino, ma le fondamenta dell’enologia moderna sono state gettate nell’800 da Louis Pasteur, che ha studiato l’attività dei lieviti, cellule microscopiche che fermentano lo zucchero in alcol etilico, anidride carbonica e molte altre sostanze, trasformando il mosto in vino
E’ sempre più crescente l’interesse che il vino suscita in Italia negli ultimi anni ma, nonostante ciò, assistiamo ad una diminuzione dei consumi procapite.
Infatti questi sono passati in pochi danni da 100 l/anno a poco più di 50 l/anno procapite, analogamente a quanto accade in Francia, dove i consumi si attestano intorno ai 60 l/anno.
A fronte di questa situazione, cresce la domanda di vini di qualità.
La recente rivalutazione del vino ha avuto un alleato importante anche nella medicina, perché secondo le ultime indicazioni, soprattutto quello rosso – al contrario di tutte le altre bevande alcoliche – contiene elevate concentrazioni di polifenoli, in grado di limitare ipercolesterolemia, malattie cardiovascolari ed altre patologie molto diffuse.
Il vino deve essere però consumato con grande moderazione, per evitare che gli effetti benefici si trasformino in danni gravissimi.
PENSIAMO A UN NATALE DA …DIO
Amarone della Valpolicella Classico
DOCG 2013 Santa Sofia, 1 Bottiglia 75 cl. 36 mesi in botti di rovere di Slavonia. Vitigni: corvina e corvinone 70%, rondinella 30% Alcol: 15% Temperatura di servizio: 18/20 °C Abbinamenti: Formaggi stagionati, secondi di carne rossa e selvaggina. L’ Amarone, essendo vino da uve appassite, quindi concentrato, rotondo e potente, è nettare di lunghissima vita. Regalo per Lui e per Lei, per le occasioni più importanti.
Valpolicella Superiore Ripasso DOC 2016 Santa Sofia, 1 Bottiglia 75 cl Alcool 14% Vol. 9 mesi in botti grandi di rovere di Slavonia. Tecnica del Ripasso: 3 giorni di macerazione-rifermentazione del vino Valpolicella sulle vinacce di Amarone e Recioto. Accompagna pasta con sughi di carne, formaggi semi stagionati e salumi, pollame nobile come cappone e faraona, arrosti di vitello, costine di maiale con crauti e cotoletta alla milanese. Decanter in vetro per la presentazione a tavola del vino.
Valpolicella DOC Santa Sofia Classico 1 Bottiglia 75 cl : Alcool 12,5% Vol. Corvina e Corvinone (70%), Rondinella (30%). Di aspetto rubino terso, con riflessi ancor più scintillanti, profumo intenso di fiori rossi, ciliegie, lamponi, ribes rossi, una base olfattiva che rimanda a una morbida speziatura dai ricordi di cannella e caffè: un bouquet di straordinaria armonia, eleganza e giusta ampiezza.
Lugana DOC Santa Sofia 1 Bottiglia 75 cl, Trebbiano di Lugana (100%). Alcool 13% Vol. Di colore paglierino di relativa intensità e riflessi verdolinobrillanti, dona sensazioni olfattive eleganti e raffinate, che rimandano a un incredibile pot-pourri floreale, composto da gialle ginestre e glicini lillà. Si fanno strada gradevoli note mandorlate e sentori minerali. si sposa a piatti di pesce sia di lago sia di mare: frittura di alici, branzino e gamberetti bolliti, impepata di cozze, astici.