Sempre più in discrasia

Nonostante il palese fallimento, ogni giorno sui media assistiamo a un Conte spocchioso sempre più in discrasia dal paese reale, che difende il famigerato reddito di cittadinanza, per motivi chiaramente elettorali.
L’ultimo scandalo? Il morto che intascava il reddito di cittadinanza
A svelare la vergogna del sussidio grillino è Vittorio Sgarbi. Sul suo profilo Twitter il critico d’arte condivide la storia di uno dei tanti “furbetti”.
Il signore in questione infatti, all’atto della presentazione dell’istanza, era sottoposto a misura cautelare personale e per questo non aveva diritto a ricevere alcun aiuto.
Il signore in questione infatti, all’atto della presentazione dell’istanza, era sottoposto a misura cautelare personale e per questo non aveva diritto a ricevere alcun aiuto.
Le ulteriori indagini hanno poi permesso ai finanzieri della tenenza di Corleone di rilevare che nel mese di gennaio 2021, successivamente al decesso del beneficiario del reddito di cittadinanza, l’uomo denunciato ha presentato per conto del defunto una nuova dichiarazione sostitutiva unica per il proseguimento dell’erogazione del beneficio, fino a scadenza prevista a giugno 2021.

E così, in seguito alla segnalazione del fatto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, l’uomo è stato denunciato.
Ora dovrà rispondere per il reato di truffa aggravata in quanto ha indebitamente percepito, successivamente alla morte dell’originale beneficiario, redditi per 4 mila euro complessivi.
Un vero scandalo che Sgarbi liquida con un cinguettio: “Movimento 5 patacche. Il reddito di cittadinanza anche ai morti!”.
E il signore di Corleone si va ad aggiungere agli ultimi 19 casi di illecita percezione del reddito di cittadinanza che hanno dichiarato il falso per un totale pari a 159.997 euro.
Tutto ovviamente sulle spalle dello Stato e lo Stato non sarebbe male che ogni tanto ricordassimo che siamo tutti noi, con buona pace di Conte, 5 stelle e compagnia cantando
a cui paghiamo da anni questa eterna campagna elettorale per garantirsi i voti.