SCENARIO IDRICAMENTE DEFICITARIO

In uno scenario idricamente deficitario, i primi caldi rappresentano un problema in più, poiché l’evapotraspirazione riduce i benefici delle sporadiche piogge primaverili,
laddove neanche lo scioglimento dello scarso manto nevoso riesce a contrastare la crescente siccità.

Articolo di redazione


Un problema enorme per l’agricoltura italiana, soprattutto al Nord Italia dove si registra la situazione peggiore.
Italy Vox presenta in questo articolo un’attenta analisi della situazione che non mi stancherò mai di sottolineare è ampiamente sottovalutata da chi a livello mondiale avrebbe le leve per attuare tutti i necessari correttivi al fine di mitigarne i danni ambientali e sociali.

  • Cos’è il clima?

Il clima è l’insieme delle condizioni meteorologiche di un determinato luogo. 
Onnipresenti nella nostra vita, le sue manifestazioni (pioggia, neve, sole, ecc.) influenzano inevitabilmente l’organizzazione delle nostre attività.

Anche il clima è la manifestazione di questi fenomeni per lunghi periodi, a seconda delle stagioni, e a seconda di dove ci si trova sulla Terra. 
Le diverse zone climatiche (tropicale, artica, temperata, desertica, ecc.) determinano:

l’ambiente naturale che si trova in un dato luogo (alberi, piante, animali, ecc.);

condizioni di vita e bisogni umani (riscaldamento, aria condizionata, protezione dagli agenti atmosferici, ecc.);

il tipo di attività economiche ivi svolte (agricoltura, silvicoltura, produzione di energia, navigazione, ecc.).

  • Cosa succede al clima?

Il clima è in continua evoluzione, ma questi cambiamenti stanno avvenendo a una velocità e a una magnitudine mai viste prima. 
Questi cambiamenti sono dovuti a un aumento della temperatura globale, al riscaldamento globale. 
Questo processo si manifesta in modo diverso a seconda di dove ti trovi sul pianeta, ma nessuno può sfuggirgli. Vediamo regolarmente deviazioni significative dalla temperatura media, precipitazioni, vento, ecc.

  • Perché il clima sta cambiando?

Gli scienziati sono stati in grado di dimostrare che negli ultimi due secoli è l’attività umana, in connessione con il progresso dell’industrializzazione, a causare il riscaldamento della Terra. 
Più concretamente, l’accelerazione del cambiamento climatico è causata dall’aumento della concentrazione di gas serra (GHG) nell’atmosfera.

La scoperta dell’azione dell’“effetto serra” nel 19° secolo ha permesso agli scienziati di comprendere la relazione tra la concentrazione di gas serra (derivanti principalmente dalla combustione di combustibili) e il cambiamento climatico.

Gli scienziati attualmente vedono il riscaldamento del pianeta di 0,85 gradi rispetto al 1880.

Dry cracked soil ground texture in rice fields
  • Riscaldamento senza precedenti: possiamo davvero esserne sicuri? 

L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) opera sotto l’egida dell’ONU dal 1988. Questo gruppo scientifico valuta e analizza la documentazione scientifica, tecnica e socioeconomica relativa al cambiamento climatico. 
Il suo rapporto pubblicato nel 2013-2014 è riconosciuto come il più grande lavoro scientifico della storia.

In questo rapporto, le osservazioni conclusive di centinaia di esperti climatologici hanno permesso di affermare che i legami tra attività umana e riscaldamento globale sono “estremamente probabili”.

I segnali del riscaldamento globale non mancano:

Una dozzina di indicatori indicano il riscaldamento globale: temperatura dell’aria sopra il suolo, sopra gli oceani, sulla superficie del mare e della troposfera, calore oceanico, livello del mare, umidità, temperatura, scioglimento dei ghiacciai, ghiaccio artico e neve primaverile.

Ciascuno degli ultimi tre decenni è stato più caldo del precedente e ogni due decenni dal 1850.

Il livello del mare è aumentato in media di 19 cm tra il 1901 e il 2010, con il fenomeno che ha raddoppiato la sua velocità negli ultimi due decenni.

“L’influenza umana sul sistema climatico è chiara e oggi le emissioni di gas serra causate dall’uomo sono le più alte mai registrate. I recenti cambiamenti climatici hanno avuto ampi impatti sui sistemi umani e naturali”. 

– IPCC, Cambiamento climatico 2014: Rapporto di sintesi

  • Cosa accadrà se non facciamo nulla?

Gli impatti del riscaldamento globale sono già evidenti e continueranno, in particolare poiché le emissioni di gas a effetto serra continuano ad accumularsi nell’atmosfera. 
I modelli climatici prevedono che la temperatura del pianeta aumenterà ulteriormente entro il 2100. Senza una drastica riduzione delle emissioni di gas a effetto serra
il cambiamento climatico continuerà e potrebbe aggravare la frequenza e l’intensità degli eventi meteorologici estremi : siccità intensa, acquazzoni, tempeste tropicali, uragani, ecc.

I cambiamenti climatici si ripercuoteranno anche su un vasto spettro di attività umane: zootecnia e raccolti (minore produzione agricola), salute pubblica (smog, ondate di calore, incendi boschivi, zanzare, malattie infettive, allergie), vita (erosione degli argini , scarsità idrica) e attività commerciali e industriali (difficoltà nell’approvvigionamento di risorse ed energia).

  • Non c’è più tempo da perdere, ora dobbiamo ridurre la produzione di GHG.

Mentre specie di ecosistemi diversi dovranno migrare verso i poli (molte si estingueranno semplicemente), gli esseri umani dovranno adattarsi per far fronte ai cambiamenti climatici limitando i costi associati agli impatti, riducendo le vulnerabilità e riducendo i rischi presenti.

Ma tutto questo rischia di essere inutile se la scala del riscaldamento non è limitata da misure volte a ridurre le emissioni di GHG (misure di mitigazione).

  • L’uomo non sarebbe in grado di adattarsi a cambiamenti troppo rapidi o troppo grandi

Fonti bibliografiche


Pick [IPCC] (2013). Cambiamenti climatici 2013: le basi della scienza fisica Ouranos (2010). Sapere come adattarsi ai cambiamenti climatici,

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