QUELLO CHE OFFRE LA NATURA

Quello che offre la natura – Il termine alimurgia è stato coniato da Giovanni Targioni Tozzetti, nel 1767, per indicare la scienza che studia l’uso alimentare delle piante spontanee commestibili.

Targioni Tozzetti

L’opera del botanico fiorentino, “Alimurgia, ossia modo di render meno gravi le Carestie per sollievo de’ poveri”, definisce l’alimurgia come Alimenta urgentia

“la disciplina che si occupa di ricercare in natura quanto può essere utile nel caso di necessità alimentare”. 

Il termine Foraging, invece, è più moderno. Preso in prestito dal campo dell’ecologia comportamentale, è usato per indicare ricerca di cibo in natura per la sopravvivenza.

Nella sua accezione comune in campo gastronomico, è inteso come consumo sostenibile di ingredienti vegetali che crescono spontaneamente in natura.

Stiamo quindi parlando della pratica di raccogliere, senza danneggiare la natura, il cibo che cresce spontaneo:

dai boschi di montagna alle foreste, da prati e campi alle acque dei laghi, gli argini dei fiumi e le lagune.

Non solo erbe, quindi, ma bacche, frutti, foglie, radici e cortecce commestibili, ma anche muschi e licheni, alghe e piante acquatiche.

Di zia Nicoletta alias Nicoletta Carollo

Raccogliere piante spontanee di cui nutrirsi è una pratica che ha accompagnato l’uomo dall’inizio della sua storia, non solo quando viveva di caccia e raccolta,

ma anche dopo la nascita dell’agricoltura, soprattutto in periodo di carestia e necessità alimentare.

Sembrava che queste usanze, col passare del tempo, si stessero perdendo. Ma grazie al crescente interesse per le pratiche ecosostenibili, stiamo assistendo a una rinascita dell’alimurgia.

in alto a destra – fiori di Tarassaco a sinistra Pratoline. In basso da sinistra germogli di Luppolo – (Bruscandoli) al centro erba Silene (s-ciopeti) a destra semi di lino

Dopo un po’ di pioggia, troppo poca per la verità, una passeggiata nei campi è salutare e proficua dato che ho raccolto il necessario per una crema di erbe spontanee.
Così stasera una cena salutare introdotta da un regalo fantastico da parte di madre natura, un concentrato di nutrienti che sicuramente non si trova nelle verdure comperate dato che la loro disponibilità è immediata.

CREMA DI ERBE SPONTANEE

Ingredienti per la mia crema (le proporzioni possono variare in base al gusto, alla disponibilità delle erbe e alla consistenza che si vuole dare alla crema)

Procedimento

Lavare velocemente erbe e fiori sotto l’acqua corrente, scolarli e metterli in una casseruola con il porro. Aggiungere dell’acqua fino a coprire il tutto; portare a bollore e, a metà cottura aggiungere il miglio e salare.

Quando il tutto sarà cotto frullare con il frullatore ad immersione, controllare il sale, versare nel piatto e aggiungere il Grana, o il lievito inattivo, e un filo d’olio.

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