POTENTE ESPLOSIONE


Potente esplosione sul Sole, CME diretta verso la Terra: blackout radio sull’Oceano Indiano, possibili tempeste geomagnetiche G1/G2 tra 11 e 12 Ottobre
La macchia solare AR2882 ha generato un potente esplosione, producendo un forte brillamento ed una CME diretta verso la Terra
Ieri mattina, alle 08:40 ora italiana, la macchia solare AR2882 ha generato un potente esplosione, producendo un forte brillamento solare di classe M1.6 ed un’espulsione di massa coronale (CME) diretta verso la Terra.
Il Solar Dynamics Observatory della NASA ha catturato il lampo ultravioletto:
Le radiazioni del brillamento hanno ionizzato la parte superiore dell’atmosfera terrestre: ciò, a sua volta, ha causato un blackout radio a onde corte sull’Oceano Indiano. Aviatori, radioamatori e navi in mare potrebbero avere notato strani effetti di propagazione a frequenze inferiori a 25 MHz.
Nuove immagini del Solar and Heliospheric Observatory confermano che l’esplosione ha scagliato una CME quasi direttamente verso la Terra.
La nube di particelle probabilmente raggiungerà la Terra tra 11 e 12 ottobre, innescando potenziali tempeste geomagnetiche di classe da G1 a G2.
Una stima più precisa dell’orario di arrivo della CME potrebbe emergere dalla modellazione computerizzata dei previsori della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), in corso in queste ore.
La tempesta attesa non sarà l’ultima che vedremo. Il Sole si sta avvicinando a un periodo noto come massimo solare, la parte più attiva del suo ciclo di 11 anni. Durante il massimo, il campo magnetico del Sole, che genera le espulsioni di massa coronale e altre condizioni meteorologiche solari, è al suo massimo, provocando tempeste sempre più forti.
Si prevede che l’attività solare aumenterà gradualmente fino a luglio 2025, a quel punto rallenterà e si avvicinerà a un nuovo minimo solare, secondo la NASA.

Cos’è un brillamento solare (o flare)
I brillamenti solari sono le più violente esplosioni del Sistema solare, e si possono osservare anche su molte altre stelle: sono improvvisi aumenti di luminosità ben visibili nella bande dei raggi X, ma ci può essere emissione un po’ in tutte le bande, dal radio ai gamma.
Nella banda X emette radiazione la corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera del Sole, caratterizzata da tenue plasma a milioni di gradi. Durante i brillamenti, il plasma raggiunge temperature ben al di sopra dei 10 milioni di gradi e una luminosità che può superare quella dell’intera corona.
In ordine crescente di potenza, le classi sono A, B, C, M e X. Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente.
I flare hanno un andamento caratteristico della luminosità: un aumento repentino, seguito da una diminuzione molto più graduale. Non durano molto, da qualche minuto a qualche ora al massimo, e sono localizzati in piccole regioni sulla superficie del Sole.

Essendo canali magnetici chiusi che trattengono il plasma solare, queste regioni sono per lo più a forma di arco. I brillamenti sono più frequenti in periodi di alta attività solare, in presenza di intensi campi magnetici delle macchie.
La causa dei flare viene fatta risalire a instabilità magnetiche, che accelerano particelle e liberano energia rapidamente, provocando l’aumento repentino della luminosità, seguito da un raffreddamento più graduale.
Cos’è un’espulsione di massa coronale
Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.