Papa Francesco

Un anziano, prete greco ortodosso, si è rivolto a Papa Francesco urlando, in greco, “Papa, sei un eretico”. 

Papa Francesco, “SEI UN ERETICO” ennesima contestazione (ben celata dagli organi d’informazione asserviti.)

Sempre più studiosi e chierici lo accusano di eresia. E il motivo è semplice
 

Un anziano, prete greco ortodosso, si è rivolto a Papa Francesco urlando, in greco, “Papa, sei un eretico”. 

Francesco stava entrando nell’arcivescovado ortodosso di Atene per l’incontro con l’arcivescovo Ieronymos II.

L’anziano uomo con una lunga barba bianca, vestito con una tonaca e un copricapo nero, si è buttato per terra ed è stato quindi bloccato e portato via dalla polizia locale.

L’accusa al Papa

Il prete, che si trovava fuori dall’edificio, non appena ha visto il pontefice fare ingresso nel cortile ha urlato con tutta la sua forza rivolgendosi a Jorge Mario Bergoglio:

“Papa sei un eretico. Sei un eretico”. 

Nelle immagini riprese si vede l’uomo per terra, vestito con una lunga tonaca nera e un copricapo, probabilmente un sacerdote ortodosso, che viene rialzato da alcuni agenti.

Sul volto dell’anziano si riesce a scorgere anche una barba bianca.

L’uomo è stato bloccato e allontanato dalla polizia locale senza disordini.

Il Pontefice è arrivato ieri, sabato 4 dicembre in Grecia per una visita che durerà tre giorni.

Ma sempre più  sono le voci che si alzano al grido di Eretico.

In quasi sette anni di pontificato è questa l’accusa principale che è stata rivolta a Papa Francesco dai suoi oppositori.

Oppositori che il più delle volte non sono stati solo dei laici, ovvero dei non chierici, ma piuttosto degli ecclesiastici. A iniziare da alcuni cardinali, primo tra tutti lo statunitense Raymond Leo Burke.

perfino dal nunzio apostolico, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, che a Bergoglio ha chiesto addirittura le dimissioni. Ed era inevitabile che il recente Sinodo speciale dei vescovi sull’Amazzonia, che ha aperto, tra l’altro, ai preti sposati, provocasse nuove accuse nei confronti dell’ortodossia del pontificato di Francesco.

A puntare il dito contro il Pontefice sono un centinaio di persone, sia religiose che laiche.

“Noi sottoscritti chierici, studiosi e intellettuali cattolici, – si legge nel loro documento – protestiamo e condanniamo gli atti sacrileghi e superstiziosi commessi da Papa Francesco. A loro giudizio, il Papa si è macchiato negli anni, di “gravi peccati” e anche chi dentro la Chiesa lo seguirà rischia “la dannazione eterna”.

Non si tratta di un’accusa generica, ma abbastanza circostanziata. Gli studiosi puntano il dito contro quelli che indicano come sei

“atti sacrileghi”

tutti legati a quella che definiscono come

“l’adorazione idolatrica della dea pagana Pachamama”.

Si tratta della statuetta che ignoti sottrassero durante il Sinodo sull’Amazzonia dalla chiesa di Santa Maria in Traspontina, a due passi dalla Basilica di San Pietro, e gettarono nel fiume Tevere.

E che fu poi ripescata dai carabinieri.

Papa Francesco ha partecipato a riti di adorazione idolatrica della dea pagana Pachamama. Ha permesso che questo culto avesse luogo nei Giardini Vaticani, profanando così la vicinanza delle tombe dei martiri e della chiesa dell’Apostolo Pietro. Ha partecipato a questo atto di adorazione idolatrica benedicendo un’immagine lignea della Pachamama”.

Ma le accuse non si fermano qui: “Il 7 ottobre 2019 l’idolo della Pachamama è stato posto di fronte all’altare maggiore di San Pietro e poi portato in processione nella sala del Sinodo.

Papa Francesco ha recitato preghiere durante una cerimonia che ha coinvolto questa immagine e poi si è unito a questa processione.

Quando le immagini in legno di questa divinità pagana sono state rimosse dalla chiesa di Santa Maria in Traspontina, dove erano state collocate sacrilegamente, e gettate nel Tevere da alcuni cattolici oltraggiati da questa profanazione della chiesa, Papa Francesco, il 25 ottobre, si è scusato per la loro rimozione e una nuova immagine di legno della Pachamama è stata restituita alla chiesa.

In tal modo è incominciata un’ulteriore profanazione”.

E ancora: “Il 27 ottobre, nella messa conclusiva del Sinodo, ha ricevuto una ciotola usata nel culto idolatrico della Pachamama e l’ha collocata sull’altare. Lo stesso Papa Francesco ha confermato che queste immagini in legno sono idoli pagani.

Nelle sue scuse per la rimozione di questi idoli da una Chiesa cattolica, li ha chiamati specificamente Pachamama, nome di una falsa dea della madre terra secondo una credenza religiosa pagana del Sud America”.

Ma non è tutto. Gli autori del testo anti Bergoglio contestano anche la firma e l’interpretazione del documento sulla “Fratellanza Umana” che il Pontefice ha siglato il 4 febbraio 2019 con il Grande Imam di Al-Azhar. “Questa dichiarazione – secondo gli studiosi – affermava che ‘il pluralismo e la diversità di religioni, colore, sesso, razza e linguaggio sono voluti da Dio nella sua saggezza, attraverso la quale ha creato gli esseri umani.

Questa saggezza divina è la fonte da cui discende il diritto alla libertà di credo e alla libertà di essere diversi’.

Il coinvolgimento di Papa Francesco nelle cerimonie idolatriche indica che egli intendeva dare a questa affermazione un senso eterodosso, il quale consente che l’adorazione pagana di idoli venga considerata un bene voluto da Dio in senso positivo”.

Ma, sottolineano ancora i firmatari del documento, “l’autorizzazione ad adorare chiunque o qualsiasi cosa diversa dall’unico vero Dio, la Santissima Trinità, è una violazione del primo comandamento”. Al di là della cronaca, la domanda è: perché tutto questo? La risposta è molto semplice. Se Bergoglio fosse eretico, decadrebbe immediatamente da Pontefice e si dovrebbe indire un nuovo conclave per l’elezione del suo successore. Il canone 1404 del Codice di diritto canonico risponde chiaramente alla domanda sull’eresia di un Papa: “La prima Sede non è giudicata da nessuno”. Il gesuita San Roberto Bellarmino nel suo grande trattato sul Romano Pontefice affronta la questione “se un Papa eretico possa essere deposto”.

La sua domanda presume che un vescovo di Roma possa diventare eretico. Dopo una lunga discussione Bellarmino conclude:

“Un Papa che è eretico manifesto cessa (per sé) automaticamente di essere Papa e di comandare, così come cessa automaticamente di essere un cristiano e un membro della Chiesa. Quindi, egli può essere giudicato e punito dalla Chiesa. Questo è l’insegnamento di tutti gli antichi padri che insegnano che gli eretici manifesti perdono immediatamente qualsiasi giurisdizione”.

Quindi se Bergoglio fosse eretico non sarebbe più Papa senza che alcun tribunale, canonico o mediatico, emetta la sentenza. Ed è per questo che i suoi nemici, vecchi e nuovi, continuano a usare questo argomento per attaccarlo.


Una cosa è certa il “Papa nero” gesuita continua a dividere la chiesa cattolica e buona parte dei fedeli si sente sempre meno in sintonia con ciò che predica, appare a tutti gli effetti un Papa in discrasia dal proprio gregge, che si sta disperdendo anno dopo anno e le chiese sempre più vuote ne sono il segnale più tangibile.

Cosa direbbe Martin Lutero MARTIN LUTERO di fronte a questo scenario desolante?

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