PANE


PANE: FA DI UN PIATTO “QUALUNQUE” UN CAPOLAVORO
di zia Nicoletta alias Nicoletta Carollo
Nella ricetta c’è tutto, tranne l’essenziale
(Gualtiero Marchesi)
“…la fantasia dell’uomo ha saputo creare con tre soli ingredienti, farina, acqua, lievito
forme e sapori diversi tramandati di generazione in generazione e diventati ormai come segno ed espressione del patrimonio culturale dei popoli.”
Si dice che la civiltà sia nata con la ruota, ma non è così; è molto più realistico asserire che la civiltà è cominciata con il grano e, di conseguenza, con il pane.
Dalla forma, dagli ingredienti e….anche dalla lavorazione di un pane si può capire da dove provenga in ragione del fatto che ogni paese
“È per lo più come dicevamo, la società contadina, ad averci lasciato molti dei cosiddetti piatti tradizionali
frutto del recupero degli avanzi e della creatività, questa società ha saputo operare un riutilizzo oculato e intelligente degli avanzi della cucina.”

Come per il pane anche la produzione del formaggio è antichissima quasi sicuramente più antica di quella del pane.
“le prime tracce di un allevamento di pecore e capre sono state trovate in Asia e risalgono al 7.000-6.000 anni a.C.” (Cit. dall’articolo“Il Formaggio, origine della produzione dall’antichità ai giorni nostri” di Cristiano Sandona’ 21/12/2021).
Da sempre, o quasi, pane e formaggio sono una delle basi dell’alimentazione umana e, complice questa abbinata
sono state create svariate ricette ottime dal punto di vista nutritivo, economico e, perché no, anche fantasioso.
Una di queste è la Fonduta valdostana che si basa su pochissimi ingredienti di base.
La ricetta della Fonduta Valdostana è particolarmente versatile e si presta ad essere servita sia come primo piatto, sia come antipasto: in questo caso potrai proporla ai tuoi ospiti in ciotole più piccole, insieme a crostini di pane croccante e con una spolverata di tartufo.
In alternativa potrai utilizzarla come secondo piatto, accompagnandola con verdure, funghi oppure carne o polenta.
Attenzione a non esagerare con le porzioni: la Fonduta è un piatto gustoso, ma non conosciuto per la sua leggerezza.



Anche Pellegrino Artusi volle omaggiare la fonduta inserendone nel suo manuale la ricette che, diceva, si era procurato durante un viaggio a Torino.
Ingredienti per 6 persone
“fontina, netta dalla corteccia, grammi 400
burro, grammi 80
rossi d’uovo, n. 4
latte, quanto basta
(cubetti di pane raffermo leggermente tostati)

La fontina è un formaggio poco dissimile dal gruiera, ma alquanto più grasso.
Tagliatelo a piccoli dadi e tenetelo per due ore in infusione nel latte.
Mettete il burro al fuoco e quando avrà preso colore versateci la fontina, ma del latte, ove è stata in molle, lasciatecene due sole cucchiaiate.
Lavoratela (la fontina) molto con il mestolo senza farla bollire e quando il formaggio sarà del tutto sciolto ritiratela dal fuoco per aggiungervi i rossi.
Rimettetela per poco sul fuoco rimestandola ancora e, d’inverno, versatela in un vassoio caldo.
Se è venuta bene non dev’essere né granulosa, né farle fila; ma aver l’apparenza di una densa crema.

A Torino ho visto servirla con uno strato superficiale di tartufi bianchi crudi tagliati a fette sottili come un velo.”