Pane


“Pane è la più gentile, la più accogliente delle parole. Scrivetela sempre con la maiuscola, come il vostro nome.”
(Insegna di un caffè russo)
“La vita è come il pane: col trascorrere del tempo diventa più dura, ma quanto meno ne resta tanto più la si apprezza.”
(Indro Montanelli)

di zia Nicoletta alias Nicoletta Carollo
Il pane è un alimento inestimabile e sublime, è un gravissimo errore gettarlo quando non è più fresco. Direi che recuperare il pane raffermo, duro, dà carattere alle preparazioni che ne conseguono.
Ora, che siamo ancora in carnevale, un’ottima cosa è mascherare il pane “vecchio” da nuove, colorate e gustose .


PROCEDIMENTO
In una terrina mettere il pane spezzettato, coprirlo di latte tiepido e farlo riposare per circa 15-20 minuti.
Nel frattempo mettere l’uvetta a bagno in acqua tiepida.
Strizzarlo bene per fargli perdere il latte in eccesso, unire le uova (una alla volta dato che l’impasto non deve risultare troppo molle; per cui, se necessario mettere un solo uovo), la scorza d’arancia, i pinoli, l’uvetta sgocciolata e strizzata per bene, i canditi, lo zucchero e 2-3 cucchiai di farina, in modo che l’impasto risulti consistente.

Con le mani, meglio se umide, formare le frittelle e friggerle in abbondante olio ben caldo ma non bollente.
Quali vini abbinare ai dolci di Carnevale?
I vini giusti da abbinare a questi dessert sono vini dolci ma non troppo, evitando esuberanze alcoliche e strutture impegnative. Tenendo, poi, presente le fritture, le bollicine sono sicuramente un abbinamento ottimale.

Pensiamo a un fresco e profumato Moscato d’Asti, dolce, ma non stucchevole, con un inconfondibile profumo di muschio, pesca, salvia e tiglio, glicine, miele e fiori bianchi.
Per le Castagnole o le frittelle di mele, è perfetto il rosso rubino molto chiaro, a volte tendente al granato, del Brachetto d’Acqui un vino dal profumo intenso, aromatico, con note fruttate di fragola, floreali di rosa e di muschio morbido, amabile, elegante con sensazioni di mandorla amara e noce moscata.
Con le farciture, tipiche dei bignè di San Giuseppe, si può degustare un vino passito o una vendemmia tardiva. Ottimali un Passito di Pantelleria o un Recioto di Soave, i cui acini attaccati dalla muffa nobile sprigionano sentori di frutta candita e spezie.
Se si varca il confine e si scelgono vini della Germania, si consiglia l’abbinamento con un Riesling Auslese. Note candite e piccanti e un ricco bouquet di spezie, zafferano, ginger, curry e pepe rendono ancora più piacevoli le sensazioni gastronomiche del Carnevale.