Nuova disposizione dell’INPS

Di Federico Ottolini
Si sa che in questo periodo ci troviamo in piena emergenza sanitaria, a causa della pandemia in corso. Quindi attenzione al taglio imminente dello stipendio. Perché tutto questo?

Si tratta in effetti di una nuova disposizione dell’INPS. In questi giorni infatti siamo tutti presi dal Green pass: i medici sì,gli insegnanti ni, le Forze dell’ordine non si è capito ancora bene…

Cittadini di serie A, cittadini di serie B. Chi può entrare e consumare il caffè, piuttosto che un pasto o una pizza, all’interno di un  bar oppure di un ristorante o una comune pizzeria. Pochi sanno invece che c’è una nuova disposizione dell’INPS, in merito alla quarantena. 

Finora la quarantena obbligatoria, entrando in contatto con un positivo al Covid, era equiparata a una malattia di breve durata. L’INPS perciò corrispondeva al lavoratore il 100% dello stipendio.

Ora cambia tutto, arriva una nuova disposizione dell’INPS!!!

I lavoratori infatti potrebbero percepire uno stipendio più basso, addirittura del 50% in meno rispetto a quello consueto, per il periodo trascorso in quarantena. Il presidente Pasquale Tridico ha effettivamente dichiarato che il governo Draghi non ha prorogato ad oggi lo stanziamento di fondi necessari per coprire l’erogazione totale del compenso spettante al lavoratore sottoposto in regime di isolamento forzato dal contesto lavorativo.

Le cose però potrebbero cambiare, se l’Esecutivo attualmente in carica finanziasse la misura. Ma quali sono nello specifico le conseguenze, permanendo questa situazione?

Si tratta dunque di quei dipendenti del settore privato, eccetto coloro che sono iscritti alla gestione separata dell’INPS.

Ci sono in sostanza professionisti e collaboratori periodici o occasionali. Il taglio inoltre interessa non solo la decurtazione di metà dello stipendio, ma anche quello dei contributi previdenziali.

L’importo potrebbe essere alla fine piuttosto consistente, se il periodo di quarantena viene portato a 14 giorni di assenza dal lavoro. Per ovviare questa alternativa assai spiacevole il lavoratore potrebbe rivolgersi al datore di lavoro, chiedendogli di integrare di tasca sua il denaro tolto al lavoratore.

La soluzione però troverebbe certamente un no, in quanto il il proprietario dell’azienda facendo così non potrebbe poi riavere dall’INPS la somma di denaro versata al dipendente tramite ad esempio  alcuni debiti dell’INPS. 

Invece questa seconda soluzione potrebbe accontentare entrambi e risolvere finalmente l’impiccio.  Il lavoratore, in quarantena, potrebbe svolgere le sue mansioni lavorative tramite lo smart working. Così il periodo trascorso in quarantena, non può essere considerato un periodo di allontanamento lavorativo. 

Quindi lo stipendio e i relativi contributi previdenziali rimarrebbero salvi, soddisfando entrambi. La soluzione risulta ottimale, in quanto dopo la pandemia il lavoro a distanza  è incentivato.

Lo dimostra il fatto che le aziende sono pronte a pagare ai propri dipendenti questi benefit pur di prolungare lo smart working, che alle medesime costa meno…

Ti potrebbe interessare anche...