NINA INCOMBE SULL’AUTUNNO

Articolo a cura della redazione di ItalyVox

Ottobre e Novembre a rischio per l’Italia

Lo spettro della Nina incombe sull’autunno. E’ questa la novità più importante che ci arriva oggi dalle mappe stagionali e dai principali indici atmosferici, dai quali emerge chiaramente una presenza anomala che potrebbe stravolgere i prossimi mesi di ottobre e novembre.

Ma cos’è il fenomeno della Niña? 

Essp indica sostanzialmente un raffreddamento della temperatura delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico centrale ed orientale che, di frequente, influenza il clima del nostro Pianeta.

Come possiamo vedere dal grafico sottostante, dall’ultimo rilevamento della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) la temperatura superficiale delle acque dell’Oceano Pacifico (settembre 2021)

era inferiore di circa 0,5°C rispetto alle medie e, a quanto pare, nei prossimi mesi la tendenza dovrebbe continuare al ribasso (-1,2°C).

La Niña è capace di interessare con i suoi effetti l’intero globo terrestre, con esiti anche opposti.

Contemporaneamente, genererà un’area di bassa pressione stazionaria tra Alaska, Groenlandia e Islanda, con il rischio di avere vortici ciclonici in discesa da latitudini polari verso l’Europa.

Quali potrebbero essere le influenze concrete sul clima in Europa e in Italia?


E’ ipotizzabile che un ritorno della Niña possa incrementare l’ingresso di numerose perturbazioni in discesa dall’Atlantico le quali non troverebbero alcun ostacolo da parte di un’alta pressione che potrebbe invece rifugiarsi sul Nord Africa.

Da valutare attentamente poi la possibile interazione tra queste correnti fredde ed instabili e le acque dei nostri mari ancora piuttosto calde (tanta energia in gioco = carburante per eventi meteo estremi)

a causa di temperature ben oltre le medie climatiche: un mix potenzialmente molto pericoloso.

A confermarlo sono le ultime proiezioni del Centro Europeo e di AccuWeatherche pongono l’attenzione in particolar modo sull’Italiaper il serio rischio di eventi alluvionali.


Il timore è che l’ingresso di masse d’aria in discesa dal Nord Europa possa incrementare e favorire la genesi di cicloni mediterranei

Ma queste strutture atmosferiche possono perdurare per diversi giorni, provocando piogge battenti con cumulate di oltre 200/300 litri per metro quadrato in pochissimo tempo


Queste saranno le configurazioni da monitorare attentamente in quanto rappresentano un serio rischio per molte zone del nostro Paese.

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