Neve, la bambina mesolitica

NEVE, LA BAMBINA MESOLITICA

Scoperta la prima sepoltura europea di una neonata di 10.000 anni fa

La comprensione di come i nostri antenati trattassero i loro morti ha un enorme significato culturale

e consente di indagare sia i loro aspetti comportamentali sia quelli ideologici.

Scavando in una grotta ligure del comune di Erli nell’entroterra di Albenga, nel sito dell’Arma Veirana

un team internazionale di ricercatori ha scoperto la più antica sepoltura fino a oggi mai documentata in Europa relativa a una neonata mesolitica, risalente a 10.000 anni fa.

La notizia è stata pubblicata in un articolo di Scientific Reports, di Nature:

“An infant burial from Arma Veirana in northwestern Italy provides insights into funerary practices and female personhood in early Mesolithic Europe”.

La sepoltura ha restituito, insieme ai resti del piccolo corpo, un corredo formato da oltre 60 perline in conchiglie forate, quattro ciondoli ricavati da frammenti di bivalvi e un artiglio di gufo reale.

La scoperta permette di indagare un eccezionale rito funerario della prima fase del Mesolitico, di cui sono note poche sepolture

che testimonia un trattamento apparentemente egualitario di un loro giovanissimo membro.

Arma Veirana

Arma Veirana è una cavità, lunga una quarantina di metri e dalla curiosa forma a capanna, nota da tempo agli abitanti della val Neva

L’équipe ha scoperto la sepoltura nell’estate del 2017, ma l’ha poi scavata completamente solo nel luglio dell’anno successivo.

Una volta estratti il corpo e il suo corredo, i reperti sono stati poi oggetto di analisi scientifiche effettuate da esperti appartenetti a diversi Enti di ricerca.

La datazione al radiocarbonio ha permesso di stabilire che la neonata, che il team ha battezzato “Neve”, è vissuta 10.000 anni fa circa, durante il Mesolitico antico, nella prima fase dell’Olocene.

Il Mesolitico (11.000-7.500 anni fa circa da oggi) è una fase cruciale della storia europea.

Seguì la fine dell’ultima era glaciale e vide l’adattamento delle comunità paleolitiche di cacciatori-raccoglitori a un nuovo contesto ambientale, di tipo interglaciale

caratterizzato da un’espansione delle aree forestate e dalla risalita del livello marino.

Il team è coordinato da ricercatori italiani, Stefano Benazzi (Università di Bologna), Fabio Negrino (Università di Genova) e Marco Peresani (Univerisità di Ferrara), nonché delle Università di Montreal (Canada), della Washington University (USA), dell’Università di Tubinga (Germania) e dell’Institute of Human Origins dell’Arizona State University (USA).

Jamie Hodgkins, archeozoologa presso l’University of Colorado Denver, ha qui lavorato insieme a suo marito Caley Orr, anche lui paleoantropologo presso la stessa università.

Ti potrebbe interessare anche...