L’invidia fa parte dei sette vizi capitali

Si sa, l’invidia fa parte dei sette vizi capitali, è un oggetto primario, arcaico che prende origine con l’inizio delle cose. ed è forse l’essere così primario che è soprattutto presente in persone che io definisco homo “semi” sapiens.

La storia tutta è pregna di questo odioso sentimento.

Psiche, che è respiro,’anima’, è oggetto dell’invidia di Afrodite, perché giovane e bella, forse più bella di lei,  cerca di distruggerla inviando il figlio Eros, lui s’innamora ma evita di farsi riconoscere. Psiche, sollecitata dalle sorelle maligne, scopre la bellezza di Eros, ne resta abbagliata. Eros scappa. 

Il mito dice che il respiro, l’anima, che è l’oggetto primario della vita, sollecita nella Bellezza, nell’Amore e nel Desiderio un sentimento (sentimentum, percepire con i sensi) di mancanza che si trasforma in invidia (in videre, guardare male) che consiste nel guardare male ciò che l’Altro possiede. 

L’Amore, il Desiderio, la Bellezza si sentono soggetti mancanti di qualcosa che Psiche possiede che è il respiro della vita. Senza il respiro della vita l’amore, il desiderio, la bellezza sono soltanto degli oggetti vuoti di significato;

l’invidia quindi prende origine come oggetto mancante di qualcosa, questo sentito sprigiona delle pulsioni emozionali primarie distruttive. 

L’invidia è un oggetto mancante. Il desiderio cerca la sua mancanza che è quella di non avere la vita. Il desiderio, come l’amore e la bellezza combattono per appropriarsi di qualcosa che non avranno mai, perché mai sarà dato a loro il “respiro” della vita. 

Con la nascita il Soggetto inizia a lottare con questa mancanza cercando nel seno l’alimento della vita (latte), è invidioso di quest’oggetto per due condizioni; la prima è quella della dipendenza, la seconda è quella di non possederlo, ciò sprigiona un sentimento ambivalente: acquisire o distruggere. 

Quest’arcaico meccanismo primario è presente e vivificato in questa società competitiva in modo ossessivo e maniacale. Più la società è competitiva più l’invidia costruisce i suoi oggetti persecutori da conquistare o da distruggere con l’inganno. 

La dinamica dell’oggetto invidia prevede sempre due soggetti: l’invidiato – soggetto passivo – e l’invidioso – soggetto attivo-. 

Ricordiamo tutti (o quasi) come Antonio Salieri invidiasse Mozart perché coglieva in Mozart una qualità nel comporre la musica che lui non possedeva, questo riconoscimento si scontrava e si scagliava contro il suo ideale dell’Io. Salieri pensava di essere il maggior compositore della sua epoca, questo conflitto interno lo porto’ a promuovere delle azioni contro il suo rivale per distruggerlo, ma vivere quel sentimento d’inferiorità che produceva nel soggetto dolore e sofferenza lo portò alla piazza.

Attraverso la risonanza magnetica si è scoperto che l’invidia attiva la corteccia cingolata anteriore e dorsale (circuito del dolore), è un’area che si accentua quando si originano dei conflitti, è un colpo al proprio ego; l’invidia produce dolore, frustrazione.
In una società molto competitiva e poco calmierata da regole sociali distributive e appaganti, l’oggetto invidia gioca una parte forte.

Tutti coloro (invidiati) che riescono a ottenere dei risultati sono considerati dei fortunati, dei raccomandati, figli di un dio maggiore, gli altri, gli invidiosi, si considerano degli sfortunati, questo sentimento d’ingiustizia sociale aumenta ulteriormente se gli Altri si assomigliano. Qui scatta l’effetto branco soprattutto sui social, dove gli “sfigati” uniti si scatenano contro la persona per loro appare troppo fortunata. (Naturalmente nella loro ignoranza congenita, per la testa non passa neanche per un secondo l’opzione che il fortunato sia semplicemente persona capace)

D’altronde si sa, la conflittualità dell’invidia si muove prima sul piano orizzontale, tra pari, tra categorie sociali della stessa condizione economica, poi in verticale. 

Il mantra della scalata sociale è il prodotto perverso da parte di chi è già oltre per favorire l’oggetto invidia tra le parti. L’immigrato è soggetto all’invidia predatoria del suo simile: “mi rubano il lavoro”, gli danno la casa”, “noi veniamo dopo di loro”. 

L’invidia sociale, come l’invidia intrapsichica, prende origine dalla mancanza di qualcosa che il soggetto sente, percepisce di non possedere; questo sentimento di mancanza induce reazioni aggressive e distruttive. Non esiste invidia benevola. 

Con buona pace dei molti “invidiosi” che popolano la nostra vita senza rendersi conto della miseria che rappresentano quanto danno sfogo ai loro più ancestrali istinti in particolare sui social.

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Envy is one of the seven capital losses

It is known that envy is part of the seven capital failures, it is a primary, archaic object that originates with the beginning of things. and it is perhaps the being so primary that it is mainly present in people whom I define homo “semi” sapiens.
history is full of this hateful feeling.

Psyche, which is breath, ‘soul’, is the object of Aphrodite’s envy, because young and beautiful, perhaps more beautiful than her, tries to destroy her by sending her son Eros, he falls in love with her but avoids being recognized. .psyche, urged by the evil sisters, discovers the beauty of Eros, is dazzled by it. Eros runs away.

the myth says that the breath, the soul, which is the primary object of life, solicits in Beauty, Love and Desire a feeling (sentimentum, perceiving with the senses) of lack that turns into envy (in videre , to look badly) which consists in looking badly at what the Other ..owns.

have
possess
hold

Love, Desire, Beauty feel they are missing subjects of something that Psyche possesses which is the breath of life. Without the breath of life, love, desire, beauty are only objects empty of meaning;

envy therefore originates as an object lacking something, this feeling releases primary destructive emotional drives. .

Envy is a missing object. Desire seeks its lack which is that of not having life. .desire, like love and beauty, fight to appropriate something they will never have, because they will never be given the “breath” of life.

with the birth the Subject begins to struggle with this lack by looking in the breast for the food of life (milk), he is envious of this object for two conditions; the first is that of addiction, the second is that of not possessing it, this gives off an ambivalent feeling: to acquire or ..to destroy.

smashIl kill wreck shatter undo obliterate blast overwhelm consume exterminate tear apar shoot down raze smash up dash nip unmake
raseThis archaic primary mechanism is present and vivified in this competitive society in an obsessive and obsessive way. The more competitive society is, the more envy constructs its persecutory objects to be conquered or destroyed by deception.
the dynamics of the envy object always foresees two subjects: the envied – passive subject – and the envious – active subject -.

we all (or almost all) remember how Antonio Salieri envied Mozart because he perceived in Mozart a quality in composing music that he did not possess, this recognition clashed and hurled himself against his ego ideal. .Salieri thought he was the greatest composer of his time, this internal conflict led him to promote actions against his rival to destroy him, but living that feeling of inferiority that produced pain and suffering in the subject led him to the square.

through magnetic resonance it was discovered that envy activates the anterior and dorsal cingulate cortex (pain circuit), it is an area that is accentuated when conflicts arise, it is a blow to one’s ego; envy produces pain, frustration.
in a very competitive society and not soothed by distributive and satisfying social rules, the object envy plays a strong part.

all those (envied) who manage to obtain results are considered lucky, recommended, children of a greater god, the others, the envious, consider themselves unfortunate, this feeling of social injustice further increases if the Others are alike. here the herd effect is triggered especially on social media, where the united “losers” are unleashed against the person who appears too lucky for them. (Of course, in their congenital ignorance, the option that the lucky one is simply a capable person does not even pass for a second.)

on the other hand, we know, the conflict of envy moves first horizontally, between equals, between social categories of the same economic condition, then vertically.

the mantra of social climbing is the perverse product by those who are already beyond to favor the object envy between the parties. The immigrant is subject to the predatory envy of his fellow man: “they steal my job”, they give him the house ”,“ we come after them ”.

social envy, like intrapsychic envy, originates from the lack of something that the subject feels, perceives not to possess; this feeling of lack induces aggressive and destructive reactions. There is no benevolent envy.

with all due respect to the many “envious” people who populate our lives without realizing the misery they represent when they give vent to their most ancestral instincts, especially on social media.

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