L’aurora boreale

L’Aurora boreale, una danza colorata che invade il cielo alle alte latitudini. Per la prima volta, gli scienziati hanno osservato direttamente cosa accade davvero e cosa dà origine alle cosiddette aurore pulsanti.
Oggi sappiamo bene cosa accade e cosa dà origine al fenomeno anche se per la prima volta gli scienziati sono riusciti a vederlo a fondo con i loro occhi.
Si tratta infatti della prima osservazione diretta del meccanismo che vi sta dietro. L’aurora boreale nasce perché le particelle cariche provenienti dal sole,
che possono essere rilasciate sia dal vento solare che dalle violente eruzioni note come espulsioni di massa coronale (CME), si scontrano con la nostra atmosfera.
Parte di questo materiale solare raggiunge la Terra dopo un paio di giorni. Qui le particelle cariche e i campi magnetici attivano il rilascio di altre particelle già intrappolate nella magnetosfera terrestre.
Quando queste particelle finiscono nell’atmosfera superiore, esse innescano reazioni con alcuni gas, con l’emissione di luce

L’ossigeno si illumina di colore giallo-verde a circa 100 km di altezza e rosso ad altitudini più elevate, ad esempio, mentre l’azoto emette luce blu o rosso-porpora.
La sonda spaziale ERG ha osservato gli elettroni dispersi nella magnetosfera, che dà origine alle pulsazioni delle aurore.
Gli elettroni sparsi precipitano nell’atmosfera producendo un’illuminazione aurorale. La presenza intermittente di onde e la dispersione di elettroni associati portano dunque alla cosiddetta pulsazione aurorale.
Valzer di verde, rosso e viola attraversano il cielo notturno, mescolandosi l’uno nell’altro.
Le chiazze aurorali pulsanti che appaiono all’alba sono comuni ma i meccanismi fisici che guidavano questa pulsazione aurorale non erano stati finora verificati attraverso l’osservazione.
Con l’utilizzo di un nuovo satellite con strumenti di misurazione avanzati, i ricercatori hanno ora confermato che questa meraviglia sia causata dall’interazione, difficile da individuare, tra elettroni e plasma.