L’ASTICO


L’Astico nasce in Trentino tra il monte Sommo Alto e il monte Plant; riceve gli apporti di numerosi torrenti laterali tra cui importante è il T. Posina.

di Cristiano Sandona’


Lo sviluppo dell’intera rete idrografica naturale è stato stimato in 141 Km circa; di questi 34 Km sono rappresentati dal T. Astico e circa 16 Km dal T. Posina.

All’altezza di Sandrigo, l’Astico si unisce al fiume Tesina, che origina dalle risorgive della zona di Sandrigo e successivamente confluiscono nel fiume Bacchiglione a Longare.
Il bacino dell’Astico ha struttura geologica prettamente calcarea nella zona montana, mentre nella fascia dell’alta pianura l’alveo è costituito da imponenti materassi alluvionali ciottoloso-ghiaiosi.

Le Cascate della Val d’Astico, della Val Civetta, sono sicuramente mete gettonate durante il periodo estivo.
Le cascate della Val Civetta costituiscono un sito di particolare fascino turistico.


A Lugo Vicentino, è presente uno sbarramento che devia completamente le portate di magra del torrente convogliandole nel Canale Mordini, lasciando l’alveo asciutto per buona parte dell’anno fino alla confluenza con il F. Tesina.
Buona è la qualità delle acque che scorrono in questi territori.
Si evidenziano solamente dei punti critici (ad Arsiero e a Lugo) in corrispondenza dell’immissione di grossi complessi industriali.

Area del bacino di Meda – Cogollo del Cengio


Pesci presenti

Trota Fario, Trota Marmorata, Ibrido, Trota Iridea, Temolo, Salmerino Alpino, Barbo, Cavedano.

TROTA MARMORATA: 

E’ una specie autoctona, endemica dei principali corsi d’acqua che sfociano nell’alto Adriatico. Ha il corpo fusiforme e allungato, rispetto alla Fario possiede una testa di maggiori dimensioni, La bocca è grande e dotata di una dentatura robusta. La sua livrea presenta di fondo una colorazione grigiastra, che diventa più chiara sul ventre, e sul corpo è diffusa una evidente marmoreggiatura bruna – rossiccia. E’ un pesce carnivoro: nei suoi primi anni la sua dieta è simile a quella della Fario, basata su piccoli organismi acquatici del fondo; con l’aumentare delle dimensioni evidenzia una spiccata ittiofagia. Il periodo riproduttivo cade nei mesi di novembre e dicembre, nei quali i riproduttori compiono grandi spostamenti alla ricerca di aree ghiaiose, adatte alla deposizione delle uova. In Astico c’è un rifiorire della trota Marmorata. Nel nostro bacino ed in Provincia di Vicenza è VIETATA LA CATTURA DELLA TROTA MARMORATA.

SCAZZONE (MARSON): 

Appartenente alla famiglia delle cottidi; assomiglia ad un ghiozzo, un evidente carattere distintivo è costituito dalle pinne vertebrali, libere nelle scazzone, trasformate in cm ventose nei ghiozzi. Ha capo grande, bocca ampia, pinne pettorali molto sviluppate. Può raggiungere i 18 cm. Predilige acque limpide ed ossigenate, con substrato sassoso o ghiaioso. Specie tipica dei torrenti montani, di carattere territoriale, si nutre di invertebrati acquatici, che ricerca sul fondo nelle ore crepuscolari e notturne. Epoca di riproduzione tra Febbraio e Aprile, in questo periodo i maschi assumono una colorazione più scura e difendono le aree di frega, ove vengono attirate le femmine che depongono le uova in un’unica massa. Epoca di divieto dal 1 Marzo al 30 Aprile. Lo troviamo in Astico, nel Posina e nella Val Leogra.

SPECIALITÀ LOCALE

Specialità locale l’avannotto fritto ha le medesime caratteristiche nutrizionali della trota.
Risulta essere un pesce facilmente digeribile, mediamente grasso, estremamente ricco di proteine nobili e di sali minerali.
Da un punto di vista organolettico le carni di questi salmonidi al palato si presentano tenere e sode, ma consistenti.
La piacevolezza dell’avannotto è data dal fatto che in esso lo scheletro non è ancora formato per cui il pesce risulta completamente commestibile.
In vallata è possibile trovare questa delizia anche presso alcuni ristoranti locali.

AVANOTTI DI TROTA FRITTI ITALYVOX

INGREDIENTI

800 g di avanotti di trota
40 g di Farina 0
40 g di Farina di semola di grano duro
Aglio in polvere
Origano fresco
1 Limone bio
Olio di semi di arachidi
Sale
Pepe rosa in grani

Preparazione

Pulite con cura i pesci, eliminando le interiora, quindi sciacquateli sotto l’acqua corrente e asciugateli delicatamente.

Grattugiate un po’ di scorza del limone, facendo attenzione a non intaccare la parte bianca, e amalgamatela alle farine; unite anche un pizzico di pepe rosa sbriciolato, un po’ di foglie di origano tritate, poco aglio in polvere e mescolate bene. 

Passate gli avannotti nelle farine aromatizzate, poi trasferiteli in un colino scuotendolo affinché perdano l’infarinatura in eccesso, rimanendo coperti solo da un leggero velo.

In una padella di ferro fate scaldare abbondante olio di semi senza arrivare al punto di fumo. Immergete uno stecchino nell’olio, se fa delle bollicine è il momento giusto per friggere.

Versate nella padella pochi pesci per volta, che dovranno essere sommersi del tutto. Girateli e quando saranno dorati da entrambe le parti scolateli, disponeteli su carta assorbente. Continuate fino ad esaurire i pesci, alla fine salateli.

Servite gli avannotti fritti ben caldi, accompagnati da spicchi di limone.

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