LA POESIA


Storia e significato dell’arte poetica, dall’antica poesia orale passando per la poesia lirica greca fino al moderno concetto di poesia.

  • Definizione

Ma quindi cos’è la poesia? La definizione che si trova sul dizionario è la seguente: la poesia è l’arte di esprimere un’emozione, un’immagine, un fatto, un pensiero o un sentimento con parole disposte metricamente in versi. Il termine deriva dal greco ποίησις, poiesis, che significa “creazione”.

  • Origini

Per capire meglio cos’è, bisogna certamente conoscere le origini di questa particolare forma d’arte che, con l’accostamento di parole secondo particolari leggi metriche, riesce a creare un componimento fatto di frasi dette versi, in cui il significato e il suono delle parole vanno a legarsi indissolubilmente. La poesia nasce prima della scrittura: le prime poesie erano essenzialmente orali, come ad esempio i racconti dei cantastorie o i popolari canti a batocco in cui si alternano due persone creando l’effetto altalenante del batocchio della campana. 

  • Prima poetessa della storia
Enheduanna

La prima poetessa di cui si abbia notizia fu la sacerdotessa sumera Enheduanna. Vissuta nel XXIV secolo a.C. in Mesopotamia, viene quindi considerata la prima poetessa della storia.

  • Cos’è la poesia lirica?

Il termine poesia lirica deriva dal greco λυρική (lyrikē, sottinteso poiesis) e significa letteralmente “che si accompagna con la lira”. La lira è uno strumento musicale a corde che veniva molto utilizzato nell’Antica Grecia. Nella mitologia greca si racconta che fu il dio Hermes, figlio di Zeus e messaggero degli dei, a inventare la lira: un giorno il dio trovò una tartaruga all’interno di una grotta;

dopo aver ucciso la testuggine, all’interno del carapace tese sette corde di budello di pecora costruendo così la prima lira. La poesia lirica si distingueva per il fatto di essere orale, come dice Platone nella Repubblica “la poesia lirica viene “detta” ed è destinata alle orecchie”. Successivamente i poeti Romani, prendendo spunto dai greci, crearono una lirica latina. Anche dalla parte opposta del mondo, in Cina, si hanno notizie della poesia lirica: il Libro delle Odi raccoglie 305 componimenti che vanno dal 1753 a.C. al 600 a.C

  • Poesia e musica

Con l’invenzione della scrittura, parole e musica poterono in qualche modo differenziarsi e nacque quella scritta. Ad esempio in Grecia, intorno all’ VIII secolo a.C., con l’introduzione della scrittura alfabetica cominciarono a essere messi per iscritto i versi dell’Iliade e dell’Odissea, prima esclusivamente cantati dagli aedi. Anche se l’invenzione della stampa a caratteri mobili avvenuta nel 1455 ad opera di Gutenberg favorirà la diffusione dei libri e quindi di una lettura che da collettiva diventerà nel tempo sempre più silenziosa ed individuale, il legame tra la poesia e la musica non si è mai interrotto. In fondo è proprio questo legame a differenziarla nel profondo dalla prosa. E così se nel Medioevo l’accompagnamento musicale risulta fondamentale in quella provenzale, stessa cosa avverrà per quella popolare e in fondo anche ai giorni nostri i cantautori possono essere considerati dei moderni poeti.

  • Cos’è per i poeti?

Tutti possono essere poeti perchè tutti noi abbiamo sentimenti e sensazioni da esprimere e condividere, quindi la poesia rappresenta qualcosa di diverso per ognuno di noi. Può essere però interessante conoscere la definizione data da poeti e letterati famosi.

Cos’è la poesia?

Non è la realtà, ma più della realtà… Non è un sogno, ma sognare da svegli.

(August Strindberg)

Bisogna sentirla, non capirla.
(Giovannino Guareschi)

Ciò che per alcuni può essere poesia, per altri è veleno.
(Oscar Wilde)

Chi brama la poesia senza ornamenti retorici, ama la primavera senza fiori, il monile senza gemme e il firmamento senza stelle.
(Pietro Casaburi Urries)

Far poesia vuol dire riconoscersi.
(Sergio Solmi)

  • ERAVAMO NUVOLE LEGGERE
Cristiano Sandona’

Eravamo nuvole leggere,
quando ci incontrammo io e te.


Creammo vivaci vortici di vita,
nelle stanze infinite del nostro amore.


Un giorno aprimmo poi una porta sul mondo,
da nuvole fummo pioggia e non senza dolore
toccammo asfalto, alberi e terra.


La realtà provò a separare corpi già uniti,
anime mescolate in un abbraccio
senza più confini.


Ma nulla fu in grado di scorgere,
nel turbine dei nostri colori
vide solo un sorriso di luce.

Cristiano Sandona’

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