La Mora Romagnola

Di Cristiano Sandona’

La Mora Romagnola indica le origini di questa razza suina della Romagna codificato nel 1942 e dovuto al colore (marrone scuro tendente al nero) che caratterizzava tre diverse popolazioni:

la diffusissima “Forlivese” (manto nerastro con tinte più chiare nella regione addominale), la
“Faentina” e la “Riminese”

Fino a metà degli anni ’50 tutte queste popolazioni erano incrociate con ceppi locali di Large White;

Nel 1918 la popolazione dibsuini di razza Mora Romagnola in Italia ammontava a 335.000 capi;

nel 1949 la consistenza era già calata a 22.000

nei primi anni Novanta rimanevano solo 12 esemplari concentrati in un solo allevamento con elevati livelli di consanguineità.

AREA DI ALLEVAMENTO

Sono presenti 42 allevamenti con capi di razza Mora Romagnola iscritti al R.A. dell’A.N.A.S
localizzati in Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche e Campania.

In quegli anni il WWF Italia e l’Università degli Studi di Torino hanno effettuato un piano di recupero della razza che ha portato alla attuale consistenza di circa 450 capi iscritti al registro anagrafico A.N.A.S. (300 femmine e 150 maschi).

Gli allevamenti hanno di solito carattere
famigliare e spesso si limitano all’autoproduzione, ma non mancano aziende con 5 o più

riproduttori. Le tipologie di allevamento sono varie: stabulazione, plein air, semi brado.

CARATTERI MORFOLOGICI

Tipo: robusto, rustico, taglia media con scheletro sottile ma solido.


Mantello e pigmentazione: cute pigmentata (nera o grigio scura ) sul dorso e nelle aree
esterne degli arti; rosea nell’addome e nelle facce interne dell’avambraccio e delle cosce.
Mantello nero focato con setole lunghe e robuste a punta divisa e rossiccia. Le setole sono robuste.

Il colore delle setole è rosso ciliegia
nei suinetti e diventa nero a partire dalla fine dallo svezzamento. Gli animali adulti presentano
l’apice delle setole nuovamente rosso.

Testa: di medio sviluppo, profilo fronto-nasale concavo, muso lungo e sottile; orecchie di
media grandezza dirette in avanti; occhi con caratteristica forma a mandorla con sclera
pigmentata in nero.

Collo: leggermente allungato e stretto lateralmente.

Tronco: moderatamente lungo e stretto; linea dorso lombare convessa spalle piuttosto leggere, cosce lunghe e poco convesse; coda sottile e lunga.

Arti: tendenzialmente lunghi, pastorali lunghi e garretti talvolta dritti; unghioni aperti e scuri.
Caratteri sessuali: Maschi: testicoli ben pronunciati, mammelle in numero non inferiore a 10.

Femmine: mammelle in numero non inferiore a 10, capezzoli normali, ben pronunciati e pervi.
Altezza: 80-90 cm (le scrofe sono più alte dei verri).
Peso: 250-300 kg alla maturità (18-20 mesi)

PERFORMANCE RIPRODUTTIVE

Prove recenti sulle performance riproduttive della Mora hanno dimostrato che la razza si adatta
bene all’allevamento all’aperto. Il numero di nati in queste condizioni è mediamente di 7,8
suinetti con una percentuale di svezzamento a 28 giorni del 74%; i nati al chiuso sono stati in
media 5,6 con una percentuale di svezzamento del 64%.

La razza ha una prolificità non elevata ma buone doti di rusticità e di attitudine materna.

Segnalazioni recenti sull’aumento del numero medio di suinetti per nidiata sono probabilmente da attribuire all’uso di verri Duroc;

i soggetti derivanti da questo incrocio sono difficilmente distinguibili dai soggetti di Mora.

PERFORMANCE PRODUTTIVE

Numerose prove di allevamento svolte dal Dipartimento di Scienze Zootecniche dell’Università di Torino hanno evidenziato che gli accrescimenti e gli indici di conversione degli alimenti realizzati dalla Mora Romagnola sono significativamente minori rispetto a quelli ottenuti da ibridi commerciali e da F1 (Large White x Mora Romagnola).

Mediamente i soggetti macellati
intorno a 160-180 kg alimentati con mangimi commerciali hanno accrescimenti medi giornalieri
di 500 g (contro i 690 degli F1) e indice di conversione medio degli alimenti di 4,25 (F1 =
3,70).

I pesi di macellazione sono stati ottenuti, nel primo caso, con tempi di permanenza in allevamento e con costi di gestione e alimentazione più elevati;

per l’allevamento della Mora è quindi importante valutare il ritorno economico derivante dalla vendita di prodotti di salumeria

le caratteristiche chimiche e
organolettiche della carne e del lardo di Mora si segnala una discreta presenza di grasso nei
campioni di carne e valori di pH del muscolo

ad indicare un processo di glicolisi post mortem non ottimale a causa di una probabile elevata sensibilità agli stress da parte di questa razza.

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