IL VINO PIÙ ANTICO

di Cristiano Sandona’

Ha ottomila anni, mille in più di quanto ritenuto in precedenza.

E’ il vino più antico, le e sue tracce infatti risalgono al Neolitico

la scoperta si deve ai ricercatori coordinati da David Lordkipanidze, del Museo Nazionale Georgiano.

“Crediamo che questo sia il più antico esempio della produzione del vino e quindi della coltivazione della vite”, ha rilevato uno degli autori

I frammenti di otto grandi giare, simili a quelle che ancora oggi vengono usate nella regione per conservare il vino, risalgono al 6.000 a.C

e sono state rinvenute in due siti archeologici chiamati Gadachrili Gora e Shulaveris Gora, a circa 50 chilometri dalla capitale Tbilisi.

Analizzando i resti di terracotta, presso i laboratori dell’università americana della Pennsylvania, i ricercatori hanno identificato le impronte digitali del vino

che consistono in quattro composti chiave che sono gli acidi tartarico, malico, succinico e citrico. 

Finora le tracce più antiche del vino mai scoperte erano quelle risalenti al 5.000 a.C e rinvenute in Iran, nei Monti Zagros.

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La scoperta dimostra, invece, che la produzione del vino era praticata almeno mille anni prima nella regione del Caucaso meridionale

Altre indagini archeologiche indicano che la vite era abbondante in tutta la regione

a pianta, nel Neolitico, aveva trovato un ambiente dal clima mite, simile a quello delle regioni dell’Italia e della Francia meridionale

“La coltivazione della vite nel Neolitico – ha detto Batiuk – ha portato alla nascita di una cultura del vino in tutta la regione”. 

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