Il musulupu

Secondo un’antica tradizione il nomignolo musulupu deriverebbe dall’antica lingua grecanica parlata in queste zone della locride


Formaggio Musulupu

Formaggio tradizionale da tavola di origine greco-albanese, il musulupu o anche musulucu si produce su richiesta tra marzo e settembre nei paesi interni della locride, sul versante orientale dell’impervio Massiccio dell’Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria.

Secondo un’antica tradizione il nomignolo musulupu deriverebbe dall’antica lingua grecanica parlata in queste zone della locride, con significato di boccone del lupo.

Caratteristiche nella produzione di questo antico formaggio sono le “musulupare” in cui viene collocato il coagulo ottenuto dal latte.

Queste possono assumere diverse forme femminili, tra le quali le mammelle o il profilo di una donna.

Le musulupare sono intarsiate a mano e richiamano al culto della Madre Terra

e grazie alla quale, secondo le credenze popolari, gli uomini potevano ogni anno ottenere un buon raccolto e buoni prodotti trasformati, come il formaggio.

Il Musulupu d’Aspromonte si ottiene dalla lavorazione del latte misto di pecore e capre allevate al pascolo, con aggiunta di caglio.

Il Musulupu d’Aspromonte viene prodotto nei caseifici con metodi e strumenti artigianali antichissimi come caldaie, fornelli a gas e tavoli in legno.

Si consuma come semplice formaggio fresco da tavola, magari per accompagnare insalate e verdure; ma può essere usato nella pasta e per farcire dolci tipici e di tradizione; oppure passato nell’uovo e nel pangrattato e fritto, soprattutto quando incomincia a stagionare. Infatti, nella sua purezza non dura più di due o tre giorni.

Come dicevo U’ musulupu assume la forma di seni e capezzoli che rappresentano abbondanza e prosperità.

La figura femminile fatta con legno di gelso rappresenta invece la dea madre a cui chiedere protezione

Durante il periodo di Pasqua, i pastori erano soliti regalare u’ musulupu ai proprietari delle terre, come segno di rispetto.

Oggi, è generalmente prodotto su richiesta ed è un formaggio per intenditori.

Fa parte di quelle tradizioni da non perdere e da tramandare alle generazioni successive.

Un formaggio che viene da lontano, dalla notte dei tempi, ma che è nel contempo fortemente legato al territorio calabrese attuale.

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