Il gallo cedrone


Un abitante del bosco molto esigente
Avvistare un gallo cedrone nei boschi è diventato molto raro. Ciò è dovuto a vari fattori tra cui le elevate esigenze di questa specie per quanto riguarda l’habitat: tipicamente un bosco molto strutturato, comprendente conifere, alberi per dormire e per riposare, e uno strato di arbusti, nonché sole a sufficienza. Inoltre, il gallo cedrone è molto sensibile a vari elementi di disturbo, in particolare quelli causati dall’uomo. Una riqualifica degli habitat del gallo cedrone favorirebbe anche molte altre specie.
Ritratto del gallo cedrone
Appartiene alla famiglia dei fagiani. Risiede principalmente nei boschi del Nord Europa fino alla Siberia centrale. Questa specie è presente prevalentemente ad altitudini comprese tra 1’000 e 2’000 m: nelle Prealpi settentrionali, nelle Alpi Centrali dei Grigioni e nel Giura occidentale. Il gallo cedrone è molto esigente per quanto riguarda il suo habitat. Necessita di uno strato erboso ben sviluppato, ma non troppo denso, in boschi ben strutturati e intervallati da radure. Esigono inoltre una forte presenza di conifere. per quanto riguarda l’habitat. È considerato una cosiddetta specie ombrello, poiché il suo habitat preferito è ideale anche per molte altre specie. Pertanto, le misure atte a favorire il gallo cedrone risultano utili anche per altre specie di animali, piante e funghi.

Maschio e femmina
Come per molti uccelli, anche per il gallo cedrone si rilevano molte differenze tra il maschio (gallo) e la femmina (gallina). Una delle prime differenze è il piumaggio, che nel maschio presenta una colorazione molto più appariscente. D’altro canto ci sono anche evidenti differenze nelle dimensioni: le femmine sono più piccole di circa un terzo.

Molto particolare è il rituale di accoppiamento di questa specie, che vede i maschi riunirsi in un’arena e combattere per conquistare la femmina. Il gallo si pavoneggia con la coda aperta a ventaglio, le ali abbassate, le penne della barba arruffate e il becco fieramente sollevato. Il canto di parata inizia con una specie di ticap, culmina con un sonoro pop, per terminare con il cosiddetto arrotare, suoni fischianti che ricordano lo stridere di una lama sulla ruota dell’arrotino.
Agente di dispersione dei semi in natura
I galli cedroni si nutrono prevalentemente di piante e mostrano una particolare predilezione per i mirtilli. Anche animali come formiche o ragni rientrano nella loro dieta, soprattutto per allevare i piccoli. Insieme ai vegetali i galli cedroni ingeriscono anche semi, che eliminano attraverso le feci disperdendoli così nell’ambiente. I semi dispersi dal gallo cedrone, se paragonati a molte altre specie che mangiano e disperdono semi come loro, presentano un elevato tasso di germinazione, dando effettivamente vita a nuove piante. In questo modo, contribuisce alla diffusione di diverse specie di piante.

Sensibilità ai fattori di disturbo
Le popolazioni di gallo cedrone in Italia sono minacciate. La causa principale è da ricondursi alla perdita di habitat di qualità e diversificati. Questa specie è molto sensibile ai fattori di disturbo. Il gallo cedrone nidifica a terra e non di rado i nidi si trovano in prossimità di sentieri percorsi da escursionisti, ciclisti e cani che recano disturbo all’allevamento della prole. In assenza di misure efficaci, non scompariranno soltanto le ultime popolazioni di gallo cedrone, ma ne faranno le spese anche molte altre specie che necessitano di un habitat simile. Gli sforzi di conservazione intrapresi finora nelle aree principali rimangono quindi necessari, così come rafforzare le popolazioni in maniera mirata nelle aree marginali.
Stato di minaccia

Il gallo cedrone figura nella Lista Rossa dell’Italia, in quanto specie fortemente minacciata. Vista la minaccia esistente e la responsabilità del Paese confronti della conservazione di questo uccello, il gallo cedrone fa parte delle «specie prioritarie nazionali». Le elevate esigenze in termini di habitat, ma anche la sua sensibilità ai fattori di disturbo, hanno fatto sì che sia diventato sempre più raro. In estate si registra un aumento del disturbo legato a escursionisti e i ciclisti in mountain bike, con ripercussioni negative sulle condizioni di vita di questa specie. Questa sensibilità si acuisce in inverno, quando il cibo scarseggia e gli esemplari perdono molta energia a causa dello stress generato dalla presenza di persone che praticano sport invernali.
