Il cuculo

di Cristiano Sandona’

Tutti i segreti dell’uccello più solitario del pianeta

Conosciuto da tutti come “cucù” a causa del suo verso onomatopeico, il cuculo è uno degli uccelli più schivi, solitari e opportunisti del pianeta.

Tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta del volatile schivo e litigioso che deve il nome al suo verso: stiamo parlando del cuculo, un uccello di colore grigio che con il suo particolare richiamo annuncia l’arrivo della primavera e l’inizio del lavoro degli agricoltori nei campi.

Scopriamo insieme tutti i segreti e le curiosità sul cucù che rallegra le tiepide giornate primaverili.

VIDEO ITALYVOX – Il cuculo

Dove vive?

Il cuculo, il cui nome scientifico è Cuculus canorus, è un uccello migratore: ama vivere e nidificare prevalentemente in Europa, in Asia e in Africa, mentre spesso è solo di passaggio in zone come l’India e l’Arabia Saudita. In genere, il cuculo trascorre l’inverno in Africa meridionale e orientale, ma è probabile trovarlo anche nei territori dell’Asia tropicale. Questo uccello ama stare anche in Italia, in particolare nei periodi primaverili nelle zone di montagna e pianura.

Gli esemplari adulti migrano verso l’Africa nei primi mesi estivi, generalmente tra Giugno e Luglio, mentre i più piccoli li seguono autonomamente al termine della stagione calda, tra Agosto e Settembre.

Il cuculo si sposta sempre nelle ore notturne ed è in grado di adattarsi ad ambienti diametralmente differenti: sta bene all’interno di boschi, in zone umide e paludose, ma anche in aree aride e asciutte come steppe o isole calde prive di vegetazione.

Come sceglie il luogo dove vivere? La scelta dipende inevitabilmente dal numero di passeracei già presenti in zona: infatti, più sono numerosi questi volatili, più il cuculo avrà possibilità di “rubare” un nido nel quale deporre le proprie uova.

Caratteristiche fisiche e carattere del volatile

Come riconoscere un cuculo quando lo vediamo? In primo luogo, è fondamentale sapere che questo uccello non ha dimensioni molto grandi: è lungo circa 30 centimetri e la sua apertura alare arriva ad un massimo di 60 centimetri, con un peso che oscilla tra i 70 e i 150 grammi.

Una delle caratteristiche che contraddistingue il cuculo è il suo piumaggio molto abbondante che assume colorazioni differenti:

Giallo ardesia sul dorso;

Grigio cenere su testa e collo;

Biancastro o grigio scuro su ventre e gola;

Grigio con sfumature bianche e nere sulla lunga coda;

Grigio sulle lunghe ali appuntite.

Grazie a queste tonalità poco riconoscibili e poco visibili, spesso è difficile avvistare il cuculo, soprattutto quando si riesce a mimetizzare perfettamente con le foglie tra gli alberi.

Cosa mangia il cuculo? 

Grazie al becco giallo robusto e ricurvo, il cuculo riesce a cacciare facilmente diverse specie di insetti e bruchi, di cui ama nutrirsi.

Proprio come il becco, le zampe sono di colore giallo acceso e sono caratterizzate da due dita rivolte in avanti che permettono al cuculo di rimanere in equilibrio sui rami senza difficoltà.

E caratterialmente com’è il cuculo? È un uccello solitario e molto schivo, nella maggior parte dei casi estremamente prudente. Ha un carattere tutt’altro che socievole, anzi particolarmente litigioso, soprattutto durante la stagione degli amori: infatti, basta il canto di qualsiasi altro uccello per irritarlo e farlo preparare alla battaglia.

Accoppiamento e riproduzione dell’uccello che non fa il nido

Non tutti sanno che il richiamo del cuculo, ovvero il famoso “cucù”, è semplicemente una parte del processo di accoppiamento. Ma, come avviene la riproduzione di questi uccelli?

Nel periodo dell’accoppiamento, l’esemplare maschio va alla ricerca di un territorio abbastanza ampio da difendere dai rivali.

In altre parole, quando il cuculo canta significa che sta per avvenire l’accoppiamento: infatti, il canto serve per innalzare una barriera sonora nel territorio da proteggere. 

Il cuculo canta da mattina a notte fonda, appoggiato sul suo ramo mentre si gira continuamente per accertarsi che il suo richiamo venga percepito in tutte le direzioni.

Il territorio scelto dal cuculo non servirà per creare il nido, poiché il cuculo è un uccello che non fa il nido: servirà semplicemente come abitazione del volatile. Una curiosità: il cuculo è un volatile molto litigioso nel periodo amoroso. Infatti, basterà il canto di un altro uccello per indispettirlo e renderlo aggressivo.

Mentre i maschi cantano, le femmine partono alla ricerca di nidi di altri uccelli nei quali deporre le uova: infatti, non costruendo alcun nido, il cuculo ha bisogno di utilizzare il nido di altri volatili per le sue uova. La femmina viene corteggiata da più esemplari maschi che termineranno il lavoro solo dopo la fecondazione. L’accoppiamento avviene dopo un agitato inseguimento, generalmente a terra o su un ramo.

A causa del comportamento del cuculo, sono più di 40 le specie volatili vittime dell’opportunismo di questo uccello.

Infatti, non creando un proprio nido deve servirsi di quello di altri volatili distruggendo la loro casa e le loro uova.

Generalmente le vittime più comuni sono pettirossi e beccafichi, anche se tutti i passeracei presenti nella zona scelta dal maschio possono ritenersi in pericolo. Questo fenomeno ha un nome specifico: si chiama parassitismo di cova.

Come fa il cuculo a servirsi dei nidi degli altri uccelli? La femmina del cuculo depone un unico uovo all’interno del nido ospitante: l’uovo deposto è in grado di mimetizzarsi perfettamente con le uova già presenti nel nido, al fine di non destare sospetti.

Come fa la femmina a deporre l’uovo nel nido di altri uccelli? Semplicemente utilizzando l’ingegno. Infatti, le tecniche utilizzate sono prevalentemente due:

La femmina fa cadere l’uovo nel nido volandoci sopra con particolare precisione;

La femmina depone l’uovo a terra e poi lo sposta all’interno del nido trasportandolo con il becco.

Dopo 12 o 13 giorni, l’uovo del cuculo si schiude e il piccolo appena nato si libera con violenza delle altre uova presenti nel nido. In questo modo lui potrà essere l’unico ad essere accudito.

Così gli uccelli proprietari del nido vengono ingannati due volte: non solo perdono le proprie uova, ma si trovano costretti a nutrire il piccolo cuculo per lunghe settimane credendo che sia un loro piccolo.

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