George Michael
George Michael, il cui vero nome era Georgios Kyriacos Panayiotou, morì improvvisamente il 25 dicembre del 2016 per un attacco cardiaco.

Last Christmas: 5 anni fa moriva il grande George Michael…
Si potrebbe dire che la sua canzone più nota, ovvero “Last Christmas”, fu profetica.
Sì perché George Michael, il cui vero nome era Georgios Kyriacos Panayiotou, uno dei volti più importanti della scena canora mondiale degli ultimi decenni,
morì improvvisamente proprio il 25 dicembre del 2016 per un attacco cardiaco.
A comunicare la sua morte, avvenuta nella sua casa di Londra, fu la sua famiglia tramite il proprio portavoce. I soccorsi arrivarono troppo tardi.
Il decesso dell’artista fu definito dal suo manager “inspiegato, ma non sospetto”.
Per molti mesi successivi però, un alone di mistero circondò le circostanze di questa prematura scomparsa.
Nel periodo immediatamente precedente la sua fine era risaputo il suo problema legato all’utilizzo improprio di sostanze stupefacenti (la cannabis, in particolare) e di farmaci. Abitudini queste, che lo condussero a infrangere la legge.
Fu per questo che venne arrestato due volte e che trascorse un certo periodo di tempo in un centro di disintossicazione.
Il sospetto della sua morte perciò venne associato all’assunzione di queste sostanze.
L’inchiesta alla fine però stabilì, che la sua scomparsa avvenne per cause naturali.
A definire la vicenda fu in particolare questo documentario apposito “ Autopsy:
the last hours of George Michael”, dove venne spiegato perché un cantante del suo livello precipitò dalle hit mondiali a una vita di eccessi e sregolatezze.
In questo cortometraggio in effetti alcuni esperti sostennero che l’artista non fosse stato in grado di accettare la morte di un suo ex-compagno
e di alcuni suoi familiari, causando questi episodi uno stile di vita “selvaggio e sconsiderato”.
In particolare si affermò in questo documentario, che il cantante soffrisse della cosiddetta sindrome del dolore complesso, che gli impedì di fargli superare il proprio dolore emotivo.
Tale disturbo potrebbe, secondo gli esperti, sfociare in pensieri e comportamenti autodistruttivi come l’uso di droghe.
A complicare la vita di Michael fu lo scandalo che lo riguardò nel 1998.
Allora il cantante venne arrestato in un bagno pubblico di Los Angeles per atti osceni, avendo cercato di ottenere l’attenzione di un poliziotto in borghese.
Dopo quel fatto, perciò, George decise di fare coming-out ovvero rivelando al mondo la propria omosessualità.
Il singer era nato a Londra il 25 giugno del 1963 e si era già fatto conoscere nel mondo musicale, a soli 18 anni, con i primi 45 giri diffusi con gli “Wham!”, con il chitarrista Andrew Ridgeley.
Il gruppo venne poi sciolto dallo stesso Michael, iniziando per conto proprio una stupenda carriera da solista riuscendo a vendere oltre 100.000.000 di dischi in tutto il mondo
divenendo a tal proposito uno degli artisti musicali più in voga nel mondo
La carriera di Kyriacos fu costellata di grandi collaborazioni con altri cantanti, magnifiche interpretazioni e meravigliose canzoni.
Tra le sue opere più notevoli si ricordi: Faith (1987), che riuscì a vendere nel mondo oltre 14 milioni di dischi;
Freek (2002), ovvero un brano di musica funk dal ritmo ipnotico e dalle immagini del video troppo spinte, dal punto di vista sessuale,
tanto che gli causarono numerose critiche a causa delle scene ivi presenti troppo esplicite in riferimento al sesso e alla abbondante presenza di corpi nudi.
Dal 1991 in poi collaborò con vari artisti di fama internazionale, tra i quali Elton John con cui cantò allo stadio di Wembley un’indimenticabile canzone “Don’t let the sun go down on me”.
Partecipò anche al “ Freddie Mercury Tribute Concert”, dove duettò insieme a Lisa Stansfield “There are the days of our lives” e interpretò in modo eccezionale “Somebody to love”.
Nel 1987 fu la prima voce maschile a duettare con Aretha Franklin il brano “ I knew you were waiting”.
Il 2011 iniziò il Symphonica Tour, dove si esibì con un’orchestra sinfonica ma non riuscì a concluderla per problemi di salute.
Nel 2014 George ritornò sulla scena musicale con l’album “Symphonica”, che contiene tutti i pezzi musicali di maggior successo realizzati durante i concerti di questo Tour e finendo per rimanere il suo ultimo e definitivo lavoro.