Ennesima sceneggiata

Ieri abbiamo assistito all’ennesima sceneggiata della nota soap opera USA titolata “Casa Bianca”:
Joe Biden non trattiene le lacrime parlando in diretta alla nazione degli “eroi morti a Kabul per una missione altruista”. Poi promette: “Non dimenticheremo, vi prenderemo e ve la faremo pagare.
E l’America non si farà intimidire, l’evacuazione va avanti e siamo pronti a inviare altre truppe se sarà necessario”.
Contraddizioni continue e farneticazioni di un Leader che non sa come gestire il problema che lui stesso ha creato.
Indubbiamente, per il presidente americano sono le ore più difficili e drammatiche.
A parte l’ennesima sceneggiata, i fronte a lui lo scenario più tragico che poteva scaturire dalla crisi afghana e dalla sua irrevocabile decisione di abbandonare il Paese entro il 31 agosto.
L’incubo peggiore si è avverato e, nel caos che ne è seguito, ora si contano almeno 12 soldati americani uccisi da un attentato kamikaze mentre lavoravano all’evacuazione di migliaia di persone.
Ancora mille gli americani da portare via per il Pentagono, che ammette: “Gli attacchi continueranno”.
Le sue parole in tv arrivano dopo un’intera giornata nel bunker della Situation Room,
aggiornato costantemente dal team per la sicurezza nazionale, seguendo passo passo gli sviluppi della situazione.
Mentre la Casa Bianca appare sempre più assediata da feroci polemiche e tra i repubblicani cresce il fronte di chi invoca l’impeachment, se non addirittura le dimissioni immediate del presidente.
Tra questi ultimi Donald Trump: “Non dovrebbe essere un grosso problema dal momento che non è stato eletto legittimamente”,
afferma l’ex presidente e come dargli torto, d’altronde i democraticissimi “democratici” americani a suo tempo con lui non hanno certo usato il fioretto.
Sempre più forte si alza una voce naturalmente non riportata dai pennivendoli italiani proni al potere ed è :
“A questo punto il presidente si deve dimettere”, come affermato ieri per primo dal deputato repubblicano Mike Garcia,
venendo allo scoperto e affermando quello che in tanti nel suo partito pensano, non solo Trump.
Anche l’ex ambasciatrice Usa all’Onu Nikki Haley, che in molti vedono candidata alle presidenziali del 2024,
agita lo spettro delle dimissioni pur mettendo in guardia dal fatto che sostituire Biden con la vice Kamala Harris sarebbe addirittura peggio.
Finora l’ipotesi impeachment, caldeggiata anche da un big come il senatore Lindsay Graham, o quella della rimozione attraverso il meccanismo del 25mo emendamento della Costituzione,
era stata presa in considerazione solo con la possibile riconquista da parte dei repubblicani del controllo di almeno una delle due camere del Congresso, nelle elezioni di metà mandato del prossimo anno.
Ora tutto potrebbe precipitare