CNR lancia l’allarme

CNR lancia l’allarme – Italia sempre più a rischio causa il cambiamento climatico al fenomeno atmosferico dei Tornado

Il fenomeno atmosferico più distruttivo: il Tornado

Articolo di redazione

I tornado (da noi chiamati “trombe d’aria”) rappresentano il fenomeno atmosferico più incredibile e distruttivo. Essi generano i venti più forti che si possono riscontrare in natura, ancora più intensi di quelli prodotti dagli Uragani.


La velocità del vento può superare i 500 km/h, mentre le correnti ascensionali toccano anche i 300 km/h, riuscendo a sollevare da terra gli oggetti più pesanti come automobili, case, locomotive ed altro ancora. 
I più forti tornado si verificano sulle pianure centrali degli Stati Uniti, ma possono verificarsi anche in Italia, in particolare sulla nostra Pianura Padana, fortunatamente con fenomeni meno estremi rispetto a quelli che accadono oltreoceano.

Cosa sono i tornado

CNR lancia l'allarme

Il tornado è un vortice d’aria che sale all’interno di una nube. Nella fase iniziale o in quella più matura, tutti i temporali sono caratterizzati da correnti ascendenti, chiamate “updrafts”. Queste correnti sono formate dall’aria calda e umida che alimenta i temporali, ma in alcuni casi la colonna di aria ascendente diventa un vortice assumendo la forma di imbuto. Spesso un tornado è localizzato sul bordo delle correnti ascendenti, vicino alle correnti discendenti contenenti pioggia o grandine.

Questo è il motivo per cui un rovescio violento o la grandine alcune volte annunciano l’arrivo di un tornado. Una delle questioni chiave a cui gli scienziati stanno cercando di dare una risposta è il motivo per cui in alcuni temporali le correnti ascendenti diventano dei tornado mentre in altri non si verifica assolutamente nulla.

CNR lancia l'allarme

L’aria che sale dal suolo in un tornado crea una zona di bassa pressione in superficie che richiama aria dalle zone circostanti. Anche questo vento convergente può creare notevoli danni: in altre parole non servono che una casa, un auto, ecc., siano colpite direttamente dal tornado per subire distruzioni. Il centro del vortice del tornado è un’area di bassa pressione e come tale l’aria soffia verso il vortice, la depressione raffredda l’aria, e il vapore condensa.

Quando il vento comincia a turbinare solleva polvere, sporcizia e i detriti dal suolo dando al tornado una colorazione scura. Il turbine che raccoglie della polvere molto fine può conservare una colorazione biancastra. Alcuni tornado hanno assunto colorazione rossastra generata dalla polvere aspirata da terreni di tale colorazione.

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Sebbene l’aria in un tornado sia ascendente, l’imbuto cresce dalla nube verso il suolo. Il termine “imbuto” viene messo in relazione a un vortice simile a un tornado, ma che non può raggiungere il suolo. Quando “l’imbuto” tocca il suolo, diventa un tornado. Tuttavia di frequente gli imbuti sono già tornado, ma la parte più vicina alla superficie è ancora invisibile perché la nube non si è formata in prossimità del suolo e quindi è stata catturata ancora poca polvere.

Recenti studi hanno evidenziato come i tornado nell’area mediterranea e in Italia in particolare non siano degli eventi così rari come si potrebbe pensare.
Un lavoro condotto dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac), pubblicato su Atmospheric Research, ha confermato l’esistenza di specifiche aree maggiormente interessate (o a rischio) da tornado di forte intensità: una di queste è rappresentata dalle regioni centrali che si affacciano sul Tirreno (il Lazio, in primis); altre zone particolarmente colpite in Italia sono le regioni sud-orientali (Puglia/Calabria) nonché la Pianura Padana, come messo in luce anche da precedenti lavori degli stessi autori.

In Italia i tornado sono sempre più frequenti?.


“L’intensificazione di tali fenomeni, nel corso degli anni, è condizionata anche dal cambiamento climatico in atto, essendo confermato che esistono delle forzanti specifiche, come la temperatura superficiale del mare, con un ruolo importante nello sviluppo di tali eventi. Le regioni centrali tirreniche Italiane possono essere definite come un hot-spot per i tornado nell’area mediterranea. A tale riguardo, sono stati analizzati 32 anni di dati (1990-2021), isolando un numero considerevole di eventi tornadici ad elevata intensità (445 su tutta Italia). Le analisi statistiche sono state condotte analizzando sia misure (radiosondaggi) sia output da modelli a grande scala (re-analisi), al fine di individuare le condizioni atmosferiche dominanti associate ai tornado individuati. È stato quindi possibile definire delle specifiche configurazioni atmosferiche prevalenti, potenzialmente favorevoli al loro sviluppo nell’area in studio”

L’utilizzo di modelli meteorologici previsionali ad alta risoluzione, nel corso degli anni, ha consentito di raggiungere livelli importanti di conoscenza sulla dinamica di tali eventi, che per definizione sono altamente localizzati nel tempo e nello spazio e, quindi, particolarmente difficili da prevedere.

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Cosa ci dobbiamo aspettare, stanno arrivando veramente i Tornado in Italia?

Allo stato attuale non è possibile prevedere con esattezza quando e dove potrà abbattersi un tornado, tuttavia tutti gli studi mettono in evidenza una tendenza ad una sempre maggiore frequenza sul litorale laziale, sulla pianura padana e sulla Puglia in concomitanza dei temporali estivi e della prima parte dell’autunno. Pertanto dopo periodi particolarmente caldi come quello che stiamo vivendo ora e con tanta energia in gioco, è possibile una maggiore probabilità di questi fenomeni associati a temporali, nubifragi e grandine.

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