BRUCELLOSI O BUFALA?

BRUCELLOSI in Campania - Italy Vox


BRUCELLOSI O BUFALA? – Emergenza su emergenza e l’Italia ha sempre più l’aspetto di quel naufrago alla deriva aggrappato a un pezzo di legno.

di Cristiano Sandona’

In un momento storico in cui ci vorrebbe  fermezza  decisionale ci ritroviamo per l’ennesima volta immersi nella nebbie più fitte. E parliamo della presunta epidemia di brucellosi e tubercolosi che ha messo in ginocchio il settore dell’allevamento di bufale campane.


Corre l’obbligo precisare che a valle di questi allevamenti c’è la mozzarella di bufala campana, 

il quarto prodotto italiano più conosciuto al mondo, con un giro d’affari stimato in 600 milioni di euro all’anno, che arriva ad 1 miliardo di euro con l’indotto.

Questa eccellenza, che per disciplinare dev’essere prodotta esclusivamente con un latte proveniente da Campania, da alcune province del Lazio, della Puglia e del Molise. Secondo i dati raccolti dagli allevatori sono circa 140 mila le bufale abbattute a causa delle malattie.


L’inchiesta ” brucellosi ….o bufala?” condotta dalla redazione di www.ItalyVox.it dimostra come emergano molti punti oscuri di un fenomeno che sta letteralmente mettendo in ginocchio un intero settore. (e un territorio)


Molti stanno cercando di capire cosa ci sia sotto a questa strana faccenda dove l’unica cosa chiara emersa fin’ora

è che alcuni soggetti a seguito della presunta emergenza si stanno arricchendo in maniera esponenziale e centinaia di allevatori/produttori stanno finendo in ginocchio.

La beffa è che la carne delle bufale dichiarate infette, lo stesso giorno della macellazione viene dichiarata idonea per il consumo ed entrano sul mercato della carne bovina

gestita da un unico macello, mentre gli allevatori finiscono sul lastrico e chiedono nuovi metodi di analisi visto che il 98,5% delle bufale post mortem risulterebbe non malata.


L’8 marzo scorso, la regione Campania ha pubblicato il nuovo piano di eradicazione: per gli allevatori, che continuano a protestare contro una strage di animali che ritengono evitabile e inutile, sarebbe addirittura peggiorativo.
E dobbiamo sottolineare un aspetto non secondario, ovvero che mangiare mozzarella da latte di bufala (dop e non dop)

non comporta il minimo rischio per noi consumatori perché il latte nel corso della lavorazione viene portato ad una temperatura abbondantemente molto più alta della soglia di sopravvivenza del batterio.


Quindi cosa c’è sotto questa strage? Perché chi dovrebbe dare risposte chiare a livello governativo balbetta?


Il settore agricolo in toto, sta vivendo tempi drammatici legati a una tempesta perfetta che da tre anni lo sta massacrando e il rischio concreto che si sta prospettando

è che le fatture generazioni  non possono godere di quel patrimonio di eccellenze enogastronomiche

e di quella tutela della biodiversità genetica vegetale e animale che le nostre aziende agricole hanno fin qui garantito.

Focalizzare l’attenzione e indagare questi fenomeni alquanto strani dovrebbe quindi essere d’imperio da parte di chi ci governa.

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