ANTIVIRALE

Articolo a cura della redazione di ItalyVox

Molnupiravir: all’orizzonte il primo farmaco anti-Covid per la cura domiciliare

Un antivirale, il molnupiravir, potrebbe diventare la prima cura domiciliare autorizzata contro Covid-19. Le informazioni rese note dalla casa farmaceutica fanno ben sperare, ma l’efficacia potrebbe essere sovrastimata

Raccontare di un farmaco non ancora approvato è un azzardo.

Tuttavia la situazione in cui ci troviamo, stretti ancora nella morsa del virus Sars Cov 2 e senza armi specifiche per curarlo, impone di parlarne. 

Se le notizie fossero confermate, infatti, a breve potremmo avere il primo farmaco autorizzato per la cura domiciliare del Covid-19

In grado di bloccare un eventuale aggravamento della malattia già all’insorgere dei sintomi.

Secondo le informazioni rese pubbliche dalle case farmaceutiche Merck e Ridgeback Biotherapeutics, molnupiravir, questo il nome del farmaco, ridurrebbe del 50% le ospedalizzazioni e il rischio di morte nei pazienti con Covid-19.

Il condizionale è d’obbligo perché le cose da chiarire sono ancora molte

I risultati annunciati

Il molnupiravir è un antivirale che è stato sviluppato inizialmente contro altri virus

Dopo 29 giorni dalla somministrazione i ricercatori hanno osservato che nel gruppo di volontari che aveva assunto l’antivirale il rischio di ospedalizzazione o morte si era dimezzato

rispetto a quello cui era stato dato il placebo.

In particolare: il 7,3% dei pazienti che aveva ricevuto molnupiravir era stato ricoverato in ospedale o era deceduto

La sperimentazione, che in origine doveva continuare fino a prevedere il coinvolgimento di 1.500 volontari

è stata interrotta in anticipo per manifesta superiorità del farmaco rispetto al placebo

Se da un lato la sospensione si rifà ad un principio etico condivisibile, dall’altro aver sospeso lo studio in anticipo valutando solo metà delle persone previste fa sì che l’efficacia annunciata – quel 50% – sia una stima poco precisa della vera efficacia del farmaco.

Stando alle informazioni fornite, però, il molnupiravir dovrebbe funzionare contro tutte le varianti del virus, comprese la Gamma, Delta e Mu.

Il trattamento valutato nello studio prevede che il farmaco venga somministrato presto, entro 5 giorni dall’esordio dei sintomi.

Per quanto riguarda la sicurezza, l’incidenza di eventi avversi osservata nella sperimentazione è stata la stessa nei due gruppi, quello formato da chi ha preso il molnupiravir e quello cui è stato dato placebo (35% e 40%, rispettivamente).

Vantaggi e limiti

Il grande vantaggio di questa terapia è che, trattandosi di pillole da prendere per bocca, e facile da somministrare e non richiede ricovero.

Attualmente, infatti, l’unica altra terapia precoce per il Covid-19 che ha dimostrato una certa efficacia nel ridurre l’aggravamento e la morte

Non è detto che una persona all’esordio dei sintomi (comuni a molte altre malattie virali) si sottoponga immediatamente al tampone.

Il trattamento, poi, non è indicato per tutti i malati: l’utilizzo nei pazienti già ospedalizzati, per esempio, non è considerato promettente. Il molnupiravir non potrà essere utile a chi si aggrava velocemente tanto da richiedere il ricovero in tempi brevi.

non potrà essere utilizzato nelle donne gravide o che cercano una gravidanza, perché come altri farmaci antivirali, ha un potenziale mutageno delle cellule.

Margini di guadagno

Il governo degli Stati Uniti ha già accettato di pagare circa 700 dollari per paziente. 

Secondo un nuovo rapporto di Harvard e del King’s College Hospital il costo effettivo di produzione per il ciclo di terapia è di soli 17,74 dollari.

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Il solo sviluppo clinico fatto dalle aziende difficilmente può giustificare un prezzo così elevato

che ammonterebbe, se fosse confermato, a 40 volte il costo di produzione.

Merck ha promesso che farà accordi con altre aziende di generici per produrre questo farmaco a basso costo nei Paesi in via di sviluppo

e alcune ditte indiane hanno annunciato di poterlo mettere in commercio per poco più di 10 dollari

ma non si capisce perché l’occidente debba invece pagarlo così tanto.

Vigileremo attentamente su questo caso, così come abbiamo fatto in precedenza per altri farmaci, il cui prezzo a nostro avviso era ingiustificato e quindi ingiusto.

Un’attività di sorveglianza svolta da Altroconsumo e supportata da Open Society Foundations attraverso il progetto AlexM

che mira ad affrontare la questione dei prezzi eccessivi dei medicinali basandosi sulla piena attuazione della legislazione Antitrust.

L’obiettivo finale è di denunciare comportamenti scorretti alle autorità competenti e di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.

Attualmente i vaccini sono l’unico strumento valido per proteggersi e proteggere gli altri;

hanno un’efficacia di gran lunga superiore e una sicurezza verificata da mesi di somministrazioni su milioni di persone; costano molto meno e non hanno bisogno di una diagnosi precoce.  
Fonti- Altroconsumo

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