La capra del Sempione

La capra Sempione, oggi ufficialmente riconosciuta come autoctona (originaria) del Piemonte, è presente principalmente nella sua zona di origine, individuata nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola (Verbania).

Di Cristiano Sandona’

È una capra con mantello di colore
bianco uniforme. Temporaneamente , e
per ragioni di salvaguardia, sono però tollerate screziature del mantello di colore
grigio o di tonalità bruno-rossicce. Il pelo è lungo in tutte le regioni del corpo. Le
corna sono sempre presenti nei due sessi:
a sciabola nelle femmine, più sviluppate
e con una torsione che le rende divaricate
nei maschi.

Le orecchie sono proporzionate, appuntite e portate in avanti.
L’altezza al garrese (vedi freccia nella
foto a sinistra) è di 72-75 cm per le femmine e di 75-80 cm per i maschi; il peso
medio è di 60 kg per le femmine e di 70-
80 kg per i maschi.

La capra Sempione……


pur mostrando una evidente attitudine
lattifera, è utilizzata principalmente per
Si tratta di una razza caprina a un passo dall’estinzione: ne viene stimata una consistenza di circa 100 capi
e solo un’appassionata opera di recupero può consentire un incremento del numero di capi in allevamento la produzione di carne.

Questa è ottenuta
da capretti sui 15 kg di peso, normalmente macellati durante le festività pasquali. In Ossola è anche diffusa la produzione del caprettone; in questo caso i tagli di
carne, decisamente più saporiti, si ottengono dalla macellazione di animali nati
a gennaio-febbraio, ma macellati in autunno alla discesa dagli alpeggi.

Ancora presente è inoltre l’abitudine di consumare carne matura ottenuta da animali a fine carriera.
Dal latte di questa razza si ottengono vari tipi di formaggi caprini freschi o
misti, vaccini e caprini, normalmente più
stagionati.

Questa capra ha una notevole rusticità che le consente di essere allevata con successo in territori poco adatti a ospitare specie di maggior mole. Il sistema di allevamento è quello tradizionale semi-stabulato: breve ricovero
invernale, pascolamento primaverile sui
prati-pascoli di media quota, e poi l’alpeggio. L’alimentazione è basata principalmente o totalmente su foraggio fresco
e conservato con lo sfruttamento delle risorse foraggere locali.

Nonostante manchi ancora l’individuazione di un nucleo di allevamento di
una certa consistenza, l’interesse verso
la Sempione sta crescendo non solo da
parte degli allevatori, ma anche da parte
delle istituzioni.


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