Il suino nero dei Nebrodi

In Sicilia il suino nero dei Nebrodi, rustico,
quasi selvatico, da sempre ha trovato aree di pascolo e possibilità di vita in mezzo ai boschi.
Oggi parecchie razze antiche riconducibili a questo suino sono scomparse: il suino Nero
Siciliano (o Nero dei Nebrodi, Nero delle Madonie, Nero dell’Etna).
Questo suino è presente soprattutto nella Sicilia orientale, in provincia di Messina, sui monti Nebrodi,
tanto da essere indicato spesso come suino Nero dei Nebrodi.

sua consistenza, aggiornata al 2010, si attesta sui 2.900 capi, di cui 450 scrofe.
Il suino presenta la cute di colore nero ardesia su cui si impiantano robuste setole nere che, nel tratto cervicale, al garrese, sul dorso e ai lombi raggiungono la lunghezza di 10 cm circa, assumendo quasi la forma di una criniera.
Alcuni soggetti possono avere la faccia parzialmente o totalmente bianca.
La testa è allungata con profilo diritto; il grugno è appuntito e robusto; le orecchie sono mediamente sviluppate, dirette obliquamente in alto con punte portate in avanti. Gli arti sono relativamente lunghi e poveri di muscoli con unghielli forti da gran camminatore. La coda è a spirale.
I maschi raggiungono un’altezza al garrese (vedi freccia nella foto) di 65-70 cm; le femmine un po’ meno 60-65 cm. Il peso arriva ai 300 kg per i maschi
e a 250 kg per le femmine.

Il sistema di allevamento permette così ai suini di utilizzare anche la vegetazione spontanea del sottobosco del querceto (principalmente ghiande), molto variabile in relazione al periodo dell’anno.
Il ciclo di accrescimento-ingrasso del suino Nero Siciliano inizia con animali appena svezzati (di circa 60 giorni), del peso medio di 15 kg, e si prolunga per 4-5 mesi, per ottenere soggetti da destinare al consumo diretto quando hanno raggiunto il peso di 60-70 kg.
Soltanto per i soggetti da destinare alla
L’allevamento condotto all’aperto permette a questi suini molto rustici di utilizzare anche la vegetazione
spontanea del sottobosco (principalmente ghiande), molto variabile in relazione al periodo dell’anno
trasformazione in salumi l’allevamento si protrae per altri 4-5 mesi, al fi ne di ottenere soggetti del peso di 110 kg.

Per quanto riguarda la composizione chimica della carne è stato accertato un contenuto elevato in proteine (23%).
La frazione lipidica (grassa) delle carni vede come componente più importante l’acido oleico, conferito dall’assunzione delle ghiande,